Il Movimento 5 Stelle continua a chiedere che venga approvata la legge sul salario minimo.
Il Consigliere Dario Violi scrive sul suo profilo Facebook: “Una volta raggiunta l’età per la pensione, i cittadini dovrebbero poter stare sereni e vivere senza pensieri, invece molti rischiano di non arrivare alla fine del mese, e non solo a causa dell’inflazione e della crisi economica ma anche per le scelte scellerate di certa politica”.
“In particolare ad essere interessata è la generazione che è nata dal 1965 al 1980, la cui pensione potrebbe essere di soltanto 750 euro. Il calcolo approssimativo è stato fatto prendendo in considerazione uno stipendio medio, ovvero quello di una persona che guadagna circa €9 l’ora e che ha versato contributi per trent’anni ed il pensionamento a 65 anni. Le stime giungono a seguito di una crescita di salari mai avvenuta. I salari sono infatti rimasti stabili negli ultimi vent’anni rispetto alla spesa richiesta per l’acquisto dei beni fondamentali per qualsiasi nucleo familiare”. “Il rapporto ocse sulla retribuzione Europea conferma tutto questo: l’Italia secondo queste ultime ricerche è il penultimo Stato rispetto ai paesi dell’eurozona che ha ancora delle retribuzioni bassissime”.
Conclude: “Il M5S ha cercato invano di modificare gli importi dei salari più bassi che rappresentano le pensioni di domani ma nessun partito ha voluto approvare la nostra proposta di salario minimo. In Italia il 32% dei pensionati oggi percepisce meno di €1000 al mese, mentre un terzo dei lavoratori svolge un mestiere comune che permette di guadagnare soltanto €1000 al mese o addirittura meno. Infine, dato non meno importante, il 23% di tutti i contratti firmati, sono contratti a scadenza, per questo è necessaria una rivisitazione istantanea del sistema pensionistico, che dovrebbe consentire ai pensionati di vivere un po’ più serenamente la vecchiaia, soprattutto coloro che appartengono che sono nati dal 1990 al 2020 , le cui pensioni saranno estremamente ridotte”
