Si torna a parlare del caso del figlio di Ignazio La Russa e in particolare del fatto che la provura abbia chiesto al Senato l’autorizzazione a procedere per recuperare la sim del cellulare utilizzato dal figlio, ma intestata al padre. Sull’argomento è intervenuto anche Peter Gomez, il direttore de ilfattoquotidiano.it. Vediamo cosa ha detto sui social:
“Se il presidente del Senato deciderà di non consegnare ai magistrati la sim del telefonino utilizzato da suo figlio, lui dovrà dimettersi. La costituzione prevede che i parlamentari abbiano oneri e onori diversi da quelli dei comuni cittadini: tra questi c’è il privilegio che garantisce loro la sicurezza e le loro comunicazioni. Se io voglio sequestrare un telefonino a un parlamentare devo chiedere autorizzazione alla Camera di appartenenza. Ma cosa deve accadere se quel telefonino non è utilizzato da me? Se lo usa mio figlio ed è accusato di gravi reati come una presunta violenza sessuale, in quel telefonino ci possono essere le prove dell’innocenza o le prove della colpevolezza del ragazzo e non può approfittare della sua carica per nascondere alla magistratura quegli elementi, anche perché lui si è esposto nei confronti del figlio, ha garantito la sua innocenza dicendo “l’ho interrogato bene”. Beh, vediamo cosa c’è dentro quel telefonino, anche perché se ti rifiuti di consegnarlo, caro La Russa, dovrai dimetterti” spiega Gomez nel video.
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Poche ore fa, però, il legale di Leonardo La Russa ha detto: “Posso tranquillamente confermare che Leonardo La Russa alla richiesta di esibire e consegnare il cellulare, benché detenuto in quel momento dalla mamma, si é attivato per poterlo consegnare immediatamente alla mia presenza“.
È quanto riporta Repubblica, riprendendo la nota dell’avvocato Adriano Bazzoni. “Ha consegnato contemporaneamente sia il cellulare che la Sim in esso contenuta”. “Di sicuro – ha aggiunto – la collaborazione del ragazzo e della famiglia è stata totale ed esplicitamente apprezzata. È scelta dei pm in questo come in ogni altro caso invece decidere cosa acquisire”. Il cellulare era in uso esclusivo al figlio Leonardo.
Forse già domani, al massimo dopodomani, è prevista la copia forense del cellulare di Leonardo La Russa. La copia forense riguarderà solo il cellulare, per il quale è stato disposto il decreto venerdì scorso, e non la sim (che è stata fornita dalla difesa del giovane ma ‘restituita’ dalla procura) intestata al padre e per la quale è necessaria l’autorizzazione al Senato. Intanto, in questura, proseguono da parte degli uomini della squadra Mobile le audizioni dei presenti alla festa nel locale esclusivo in via Merlo per capire se qualcuno ha visto o immortalato con il cellulare qualcosa di utile alle indagini. La sfilata dei testimoni proseguirà anche nei prossimi giorni.