Piazzapulita, il giornalista Borgonovo rompe un bicchiere in diretta: la reazione in studio – VIDEO

C’è stato un simpatico siparietto in diretta tv a Piazzapulita, durante la puntata di giovedì 5 ottobre. Durante il dibattito, il giornalista Francesco Borgonovo ha inavvertitamente rotto un bicchiere mentre stava parlando. Esilarante la reazione dello studio ed in particolare quella di Italo Bocchino, che ha subito detto: “Volano i cocci…” In fondo all’articolo trovate il video di quanto accaduto.

A proposito di Italo Bocchino. Durante la puntata il direttore de Il Secolo d’Italia ed ex deputato del centrodestra ha avuto un acceso botta e risposta con Giuseppe Zeno. Ad aprire le danze è il primo che si dice “a profondo disagio per essere in trasmissione assieme al signor Zeno. Le sue parole mi hanno fatto accapponare la pelle”. Il riferimento è agli audio in cui si sentono minacce e ricatti da parte del socio di minoranza di Visibilia a Dimitri Kunz, compagno del ministro Daniela Santanché.

L’imprenditore residente alle Bahamas ha ingaggiato nel 2022 una battaglia legale contro la parlamentare di Fratelli d’Italia e gli altri membri del consiglio d’amministrazione (e del collegio sindacale) dell’azienda. “Credo – prosegue il direttore del Secolo d’Italia nel salotto di Corrado Formigli – che questo sia il più grande spot a favore della Santanchè perché chiunque guardando in faccia il signor Zeno che ci spiega che ha 100 milioni in tasca e domani sistema lui tutte le crisi editoriali…”.

Durante la puntata, poi, si è parlato molto dell’emergenza migranti e il conduttore Corrado Formigli ha anche intervistato in studio il ministro dell’Interno Piantedosi sulle ONG: “Voi non le sopportate”. La risposta: “Ma non è vero…”. Piantedosi ha parlato delle azioni che sta mettendo in campo la Tunisia per arginare il flusso di migranti nel Mediterraneo. Poi lo stesso Piantedosi ha rivelato un retroscena sul presidente tunisino, Kais Saied.

“Saied manifesta una grande dignità nazionale del suo popolo – ha detto il ministro Piantedosi a Formigli – Ma è chiuso tra due fuochi: quello di chiedere aiuto e, allo stesso tempo, salvaguardare la dignità di una nazione e di un popolo che non vuole apparire troppo dipendente dai soldi dell’Occidente. Comunque ci vuole molta pazienza e noi preferiamo avere pazienza e dare supporto a un Paese come la Tunisia che è molto collaborativa. Da lì quest’anno sono arrivate 80-90mila persone ma almeno altre 50mila sono state fermate. Insomma la Tunisia è molto impegnata nel tentativo di fermare queste partenze. Può farlo e noi sosterremo il fatto che possa fare di più”.

Il ministro dell’Interno ha osservato che “la commistione” dei flussi migratori “rende difficile all’origine selezionare quelli che sono i veri profughi rispetto ai movimenti che comunque hanno altre motivazioni. Il governo ha fatto circa un migliaio di ingressi per corridoi umanitari: credo che quella sia la strada, soprattutto per selezionare”, ha ricordato, “con i Paesi nordafricani è chiaro che dobbiamo intrattenere un rapporto, fino a che ovviamente esistono delle condizioni minime che rispettano le regole nazionali e internazionali. Poi è chiaro che sono Paesi che denunciano la loro difficoltà e che ci chiedono, come nel caso della Tunisia, di essere aiutati a superarlo. Quello che ci compete è sostenere questi Paesi a superare questi momenti”, ha concluso.

Condividi sui tuoi social:

Articoli popolari

Articoli più letti

Voce dei Cittadini