Ponte sullo Stretto, Report smaschera Salvini: ecco chi ha incontrato prima del progetto

Si intitola "L'uomo del Ponte" la nuova inchiesta di Repoert dedicata al Ponte sullo Stretto e a Matteo Salvini.

Come riporta Repubblica, il ministro dei Trasporti Salvini avrebbe incontrato l’ex ministro Lunardi e il costruttore Salini prima di varare il decreto Ponte. Il primo è l’ex componente del governo Berlusconi che da ministro ha seguito la gara per l’affidamento del progetto dell’opera (gara vinta dal consorzio Eurolink). Il secondo è il patron dell’azienda, oggi Webuild, che ha oltre il 40 per cento del consorzio in questione e che adesso si rivede in pista per l’opera dopo che i governo Monti aveva bloccato tutto.

Cosa ha scoperto la trasmissione di Ranucci

La puntata è così sintetizzata da Report. “Non si è mai costruito nulla ma ci è costato già centinaia di milioni di euro. Nel 2013 dopo la liquidazione definitiva della società Stretto di Messina SpA decisa dal Governo Monti sembrava un capitolo chiuso per il nostro Paese. Ha riaperto i giochi il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini che ha rimesso in piedi la società e riavviato tutte le procedure per la costruzione del ponte. Il bando di gara era stato vinto per un appalto da 4 miliardi, oggi in Legge di Bilancio ne sono previsti 11,6 ma non si capisce in base a quale progetto visto che l’unico progetto definitivo esistente risale al 2012. Dietro l’operazione Ponte sono tornate vecchie conoscenze di berlusconiana memoria.”

Per Salvini, inoltre, il Ponte sullo Stretto creerà centomila posti di lavoro e ridurrà le emissioni di CO2: ma da dove arrivano i suoi dati? Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha dichiarato lo scorso maggio che il Ponte sullo Stretto sarà in grado di creare 100mila posti di lavoro e ha citato uno studio universitario sostenendo che permetterà di risparmiare 140mila tonnellate di emissioni di CO2. Non esiste nessuno studio universitario che sia giunto alle conclusioni riferite dal ministro Salvini e lo studio citato sarebbe stato redatto da Giovanni Mollica, che non è un ricercatore universitario esperto di inquinamento ma è un membro del Rotary Club di Messina e di un’associazione che promuove la costruzione del ponte sullo Stretto. Lui stesso nello studio scrive che “le presenti note non hanno la pretesa della scientificità”. L’ingegner Mollica in passato è stato consulente di Eurolink, vale a dire ha preso soldi dal consorzio che dovrà costruire il ponte per cui il suo giudizio potrebbe non essere esattamente super partes.

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