Quasi un anno fa, la deputata del Movimento 5 Stelle, Daniela Torto, lanciava un grido d’allarme in Parlamento, opponendosi fermamente alla privatizzazione di Poste Italiane. In un intervento appassionato, Torto denunciava le mosse del governo Meloni e del Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che stavano avviando il processo di vendita di uno dei pilastri del servizio pubblico italiano.
L’accusa di Daniela Torto è chiara: “Tradimento degli italiani”. In un discorso incisivo, ricordava come nel 2018 l’allora onorevole Giorgia Meloni si fosse schierata con decisione contro la privatizzazione di Poste, definendo l’azienda “un gioiello che deve rimanere in mano pubblica, un presidio di legalità”. Un vero e proprio baluardo contro l’erosione dei servizi pubblici e il declino delle periferie italiane.
Ecco cosa diceva Daniela Torto, nel suo intervento di qualche mese fa:
“Forse nel 2018 era un po’ allucinata, forse un po’ troppo distratta, però la sua premier, l’onorevole Giorgia Meloni, scriveva così: ‘No alla privatizzazione di Poste Italiane, un gioiello che deve rimanere in mano pubblica, un presidio di legalità’. Oggi, chiaramente, di legalità non ne parlate più.”
Torto non risparmia critiche e ironia. Si domanda come sia possibile questo cambio di rotta da parte della Premier, che ora, alla guida del Paese, ha abbandonato quei principi che difendeva con tanto vigore solo pochi anni prima. La deputata pentastellata chiede risposte chiare su come il governo intenda tutelare i piccoli comuni, le periferie italiane, e soprattutto i lavoratori di Poste, che potrebbero subire pesanti conseguenze da questa operazione.
L’accusa della deputata è forte e diretta: la svendita di Poste Italiane rappresenta l’ennesima sconfitta per il patrimonio pubblico italiano, e una dimostrazione di come i principi tanto cari alla coalizione di destra, tra cui il patriottismo e la difesa dell’italianità, vengano ora messi da parte per favorire interessi diversi.
“Voi siete patrioti? State svendendo l’Italia! Vergognatevi!”, conclude accorata Torto, riflettendo l’indignazione di chi si sente tradito da promesse elettorali non mantenute.
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In questo contesto, la deputata Torto incarna la voce di chi si oppone a una politica di smantellamento del settore pubblico, chiedendo con forza che Poste Italiane rimanga nelle mani dello Stato, per garantire l’integrità e la continuità di un servizio essenziale per milioni di italiani. La battaglia contro la privatizzazione, per il Movimento 5 Stelle, non è ancora finita.
Guardate il video!
L’intervento di Daniela Torto è l’eco di un malcontento diffuso tra chi vede nella privatizzazione un pericoloso passo verso la perdita di sovranità su servizi strategici. Meloni, che nel 2018 si opponeva fermamente alla vendita di Poste, oggi si trova a dover gestire una scelta che divide l’opinione pubblica e suscita polemiche. Le domande poste da Torto sono ancora aperte: chi garantirà il futuro dei piccoli comuni e dei lavoratori? E quale sarà il prezzo da pagare per questa decisione politica?