Del terremoto che si è verificato ai vertici della Rai ve ne abbiamo parlato spesso, negli ultimi giorni, nei nostri articoli. Oggi vogliamo svelarvi invece tutti i papabili nomi che il governo Meloni ha intenzione di piazzare nella tv pubblica, mettetevi comodi e leggete fino alla fine.
In sostanza quello che succederà è che tutti coloro che non sono simpatizzanti del governo o comunque hanno idee politiche differenti da quelle di Meloni e co., verranno fatti fuori. E i primi cambi si stanno già vedendo. Al contrario, c’è una sfilza di presentatori, opinionisti, cronisti, scrittori e persino filosofi tenuti ai margini del Servizio pubblico per via di un credo politico che a Viale Mazzini non è più stato in voga, salvo la parentesi gialloverde, dai tempi del berlusconismo: sono decisi a prendersi la rivincita. A occupare ogni spazio finora “usurpato dalla sinistra”, che li ha ostacolati “perché di destra”.
Repubblica oggi scrive che ‘la “sostituzione etnica” evocata come un incubo dal cognato-ministro Francesco Lollobrigida è la legge che sarà applicata in Rai, dove un brusco stop televisivo, stile blocco navale, verrà dato a giornalisti e conduttori considerati contigui ai partiti d’opposizione’. Nel mirino è finito, innanzitutto, il primo pomeriggio feriale di RaiUno occupato da Oggi è un altro giorno guidato da Serena Bortone, che l’attuale direttrice del Day time, Simona Sala, avrebbe voluto confermare visti gli ottimi dati d’ascolto, ma Monica Setta, salviniana, ci ha messo gli occhi sopra e desidera traslocare proprio lì, puntando sulla sponsorizzazione del leader leghista.
Una vetrina, quella, appetita anche dalla meloniana Nunzia De Girolamo: nonostante sia consorte di un big del Pd, l’ex ministra appena promossa alla conduzione della Vita in diretta Estate, è ormai diventata testimonial della premier in tutti i talk politici della casa madre e della concorrenza. Ragione in più per accontentarla. E se però, come è probabile, alla fine Bortone dovesse resistere, lei avrà comunque un programma tutto suo. Come pure Laura Tecce, un’altra donna che Meloni intende valorizzare: le prove generali cominceranno a giugno, quando la giornalista condurrà in seconda serata su Rai2 Underdog, guarda caso la parola-chiave del discorso d’insediamento della leader di FdI a Palazzo Chigi.
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Chi invece è quasi certo di prendersi Tg2 Post è la cronista sarda Incoronata Boccia, moglie del portavoce del governatore Solinas. Prenderà il posto di Manuela Moreno cara al ministro Sangiuliano, diretta ad Agorà su Rai3. A UnoMattina potrebbe invece tornare Roberto Poletti, ex direttore di Radio Padania e biografo di Salvini, a meno che Tiberio Timperi, che già tiene le redini nel weekend, non gli rovini la festa.
In odore di promozione Annalisa Bruchi, molto apprezzata da Letta zio, che conduce nella seconda serata di Rai2 il talk ReStart. Confermatissimo nel pomeriggio di Rai2 anche Pierluigi Diaco, uno dei primi a fiutare le potenzialità della sua madrina: “Giorgia Meloni è una delle mie migliori amiche, onesta e leale. Ma non ho mai parlato con lei di Rai, parliamo di altre cose e si cazzeggia”, rivelò qualche tempo fa.
Un turn-over spinto che prevede pure di arruolare personalità magari meno conosciute al grande pubblico, ma di notevole rilievo. Il sogno nel cassetto si chiama Pietrangelo Buttafuoco: è a lui, giornalista e scrittore orientato a destra sebbene non organico, che Rossi vorrebbe affidare un programma culturale che parlasse di libri. Oppure, non necessariamente in alternativa, al filosofo Marcello Veneziani.
Mentre per Nicola Porro, volto Mediaset e vicedirettore del Giornale, si potrebbe aprire lo spazio lasciato libero da Fabio Fazio, riservandogli lo stesso trattamento da “artista” che gli eviterebbe di sottostare al tetto dei 240mila euro e incassare lo stesso cachet stellare riconosciuto dal Biscione. Ipotesi che per Pino Insegno, presentatore di tutte le kermesse di Fratelli d’Italia, è già realtà: la sua ipoteca sull’Eredità, il preserale di Rai 1 campione di ascolti, è ormai cosa fatta.