Questa settimana non si è parlato d’altro che di Silvio Berlusconi. L’ex leader di Forza Italia è morto nei giorni scorsi e tv e giornali non hanno fatto altro che raccontare la sua vita politica e non. Notizia di questi giorni, però, riguarda anche l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino, che ora è una portavoce alla Camera del Movimento 5 Stelle. Ricordate la brutta vicenda nella quale si era ritrovata quando era ancora sindaca? Ebbene, oggi è stata emessa la sentenza dei giudici. Vediamo cosa è successo.
Si chiude in modo definitivo una partita legale delicata per l’ex sindaca di Torino e attuale parlamentare del Movimento Cinquestelle Chiara Appendino. La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla procura generale di Torino rendendo definitiva la sua assoluzione. Appendino aveva ottenuto la sentenza di non colpevolezza in Appello, dove la Corte aveva ribaltato la decisione del primo grado che l’aveva invece condannata. All’uscita dal tribunale la sua emozione era evidente.
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La vicenda risale al 2016-2017. Ream, società immobiliare della fondazione Crt, aveva opzionato l’acquisto dell’ex Westinghouse versando una caparra di circa 5 milioni di euro alla precedente giunta Fassino. Successivamente rinunciò all’investimento e dunque nel 2017 il Comune di Torino avrebbe dovuto restituire quei soldi. Ma Appendino e la sua giunta presero tempo. Secondo i magistrati per evitare che i conti dell’amministrazione comunale tornassero (il debito non venne iscritto subito ma posticipato al 2018).
In udienza l’ex sindaca, imputata insieme con il suo ex capo di gabinetto Paolo Giordana e con il suo assessore al bilancio Sergio Rolando, si difese dichiarando di non sapere che si stava commettendo un errore. «Nessuno mi disse che nel 2016 con quella manovra si potesse configurare un falso, nessuno mi fece presente che stavo commettendo una cosa del genere». I due suoi legali Luigi Chiappero e Luigi Giuliano spiegarono così la posizione della loro assistita: «Si trattò senza alcun dubbio di un errore tecnico in una vicenda complicatissima dal punto di vista contabile».