Prodi sull’inchiesta della procura di Bergamo, una posizione inaspettata a sostegno di Conte

L’Ex premier Romano Prodi ospite a “In mezz’ora” da Lucia Annunziata su Rai Tre commenta le risultanze dell’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione dello scoppio della pandemia di Covid di tre anni fa.
Romano Prodi alla domanda su cosa pensa dell’inchiesta bergamasca risponde: “Sono stupefatto. Allora nessuno sapeva nulla, nessuno sapeva cosa fare e ora invece sembra che tutti sapessero tutto. Non capisco come la gente non ricordi cosa sia avvenuto”.

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“Sono stupefatto per questa inchiesta, perché ho vissuto con intensità, con dolore anche per gli amici che sono morti soli. In quei momenti nessuno sapeva cosa fare, sentivamo dei pareri tutti diversi, oggi sembra che ci fosse una conoscenza precisa, una dottrina precisa. Non riuscirò mai, mai a rendermi conto di questo cambiamento di mentalità, come la gente non riesca a ricordare quello che è avvenuto”.

Le sue parole hanno da subito trovato sostegno sul web. “Pensate pure ciò che volete di Romano Prodi, ma il professore non ha avuto peli sulla lingua a proposito dell’inchiesta che, a Bergamo, vede indagato tra gli altri, Giuseppe Conte.” Un commento
Altri commenti in rete:
“Parole autentiche, sincere e autorevoli. Come i riconoscimenti che al Governo di quel tempo sono arrivati da tutti i principali paesi del mondo, come l’esecutivo che meglio di chiunque altro ha combattuto la pandemia”.
“Mentre, è appena il caso di ricordarlo, i leader della destra, compresa l’attuale inquilina di Chigi, tuonavano contro le chiusure, e andavano a far shopping per le strade di Roma senza nemmeno indossare la mascherina”.
“Un paese, il nostro, al contrario, all’estero cose del genere sarebbero impensabili, anche se a pensar male si fa peccato ma spesso si azzecca (cit)” conclude il post.

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