Quando Ranucci smascherò Donzelli e Delmastro: la rivelazione di un segreto d’ufficio e… – VIDEO

Andrea Delmastro Delle Vedove è stato condannato a otto mesi di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio e un anno di interdizione dai pubblici uffici. Una vicenda che ha scatenato polemiche e che era stata già anticipata dall’inchiesta di Report, con particolare attenzione al ruolo giocato da Giovanni Donzelli.

Il contesto della vicenda

La questione ruota attorno alla diffusione di informazioni riservate riguardanti Alfredo Cospito, anarchico detenuto in regime di 41 bis nel carcere di Sassari, e le sue conversazioni con alcuni boss mafiosi. I documenti in questione erano classificati con il livello di sicurezza “a limitata divulgazione”, ma Delmastro, in qualità di sottosegretario alla Giustizia, li rese disponibili al suo collega di partito e coinquilino Giovanni Donzelli.

Il 31 gennaio 2023, durante un intervento alla Camera dei Deputati, Donzelli utilizzò quei documenti per attaccare alcuni parlamentari del Partito Democratico che avevano visitato Cospito in carcere. Il gesto provocò immediate polemiche, scatenando accuse di strumentalizzazione politica e abuso di informazioni riservate.

L’inchiesta di Report

Il programma di Rai 3 “Report”, nella puntata “Ombre Nere” curata dal giornalista Giorgio Mottola, aveva già sollevato interrogativi su come Donzelli fosse entrato in possesso di informazioni tanto delicate. Il deputato di Fratelli d’Italia aveva evitato di fornire risposte chiare, lasciando sospetti su un’eventuale violazione delle norme sulla segretezza degli atti.

L’inchiesta giornalistica ha messo in evidenza le contraddizioni nelle dichiarazioni di Donzelli e Delmastro, sottolineando come la divulgazione di informazioni riservate fosse avvenuta in un contesto politicamente delicato e con finalità chiaramente strumentali.

La sentenza e le reazioni politiche

La condanna di Andrea Delmastro rappresenta un segnale forte sulla tutela della riservatezza istituzionale. La giustizia ha riconosciuto la violazione del segreto d’ufficio, con una pena di otto mesi di reclusione e l’interdizione dai pubblici uffici per un anno.

Giovanni Donzelli, pur non essendo stato condannato, resta al centro delle polemiche per il suo ruolo nella vicenda. In risposta alla sentenza, Delmastro ha affidato il suo commento a un post su Facebook, scrivendo: “Le sentenze non si commentano, ma quelle politiche si commentano da sole! E questa sentenza si commenta da sola!”

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Conclusioni

Il caso Donzelli-Delmastro ha messo in luce non solo il tema della riservatezza nelle istituzioni, ma anche il rischio di un uso politico di informazioni sensibili. La vicenda solleva interrogativi più ampi sull’etica nella gestione del potere e sulla responsabilità dei rappresentanti delle istituzioni.

Per approfondire, è possibile rivedere l’inchiesta di Report
VIDEO:

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