“Questa è distrazione di massa!” Toninelli demolisce il governo. Ecco cosa ha detto – VIDEO

In questi giorni si è molto parlato del caso del libro del generale Vannacci, in cui ci sono riferimenti omofobi e razzisti che hanno scatenato una marea di polemiche. A dire la sua sulla vicenda anche l’ex senatore del M5S Danilo Toninelli, che in un video pubblicato sui social ha detto: “Fanno parlare gli italiani di gay, di trans, di italiani poco italiani perché di colore, sulla base di un caso creato ad arte, di un libro di un certo generale dell’esercito che ha scatenato il dibattito giornalistico. L’obiettivo? Chiudere la bocca e soprattutto il cervello degli italiani, che non devono pensare alla benzina che costa 2,30 €, al gas che tornerà a schizzare appena arriverà l’autunno. Questa è la miglior tecnica di distrazione di massa!” dice Toninelli nel suo ultimo video.

Nel frattempo il generale è stato destituito dall’incarico, come fortemente voluto dal ministro della Difesa Guido Crosetto. Un po’ a sorpresa, però, c’è chi lo difende in Fratelli d’Italia: da Giovanni Donzelli a Vittorio Sgarbi, ad Augusta Montaruli e altri esponenti del partito della Meloni.

Il Messaggero ha raccolto tutte le loro dichiarazioni. A partire dal primo ad intervenire, Giovanni Donzelli, uno dei parlamentari fedelissimi di Meloni. «Non è compito della politica le sue parole vagliare la correttezza morale dei contenuti degli scritti. Né del governo, né di un partito di minoranza. Se stabilissimo che compito della politica è decidere la bontà delle idee sarebbe la fine della democrazia», ha dichiarato. A unirsi al coro il sottosegretario ai Beni Culturali Vittorio Sgarbi: «Nella garanzia dei diritti non ci sono gerarchie. Abbiamo visto che è riconosciuto legittimo dai vertici dell’Esercito il matrimonio di due persone dello stesso sesso. È un affare privato ma si consente che l’unione si compia in divisa. Non lo discutiamo ma, parimenti, dev’essere consentito non in divisa, ma in un libro, scrivere le proprie idee, tra l’altro legate a profondi principi cristiani senza patire sanzioni». E ancora: «In caso contrario, come è avvenuto, non si fa altro che confermare le idee e i pensieri che si intende punire. Ogni posizione e ogni libertà garantita dalla Costituzione non può essere censurata. Il pensiero progressista non può autoritariamente mortificare e spegnere il pensiero conservatore. Dopo il trattamento subito il generale Vannacci potrà ancora scrivere e parlare o dovrà essere umiliato dalla dittatura della minoranza attraverso l’autorità dello Stato? Questo è regime».

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Parole che hanno costretto il ministro Crosetto a una precisazione. Il ministro ha affermato «di essere diverso, e molto, da chi mi attacca da una parte e dall’altra». «Vedo che il ministro della Difesa Crosetto ha preso la mia posizione come una critica alle sue dichiarazioni», ha risposto il sottosegretario Sgarbi. «Quanto alle misure – aggiunge – egli sa meglio di me che non possono venire da un ministro ma da una gerarchia militare cui il generale Vannacci risponde. A quella, non a lui». Anche la vicecapogruppo di FdI alla Camera, Augusta Montaruli ha detto la sua sul caso: «La sinistra che fa polemiche sulle parole di Donzelli ammette di volere un proprio ruolo di censura non solo su di noi ma sugli italiani. Ciò li conferma più soviet che democratici ed è questa la strana concezione dei diritti costituzionali su cui qualcuno dovrebbe interrogarsi anziché elevarsi a professore». Con lei anche il capogruppo Tommaso Foti: «È bastato che l’onorevole Donzelli toccasse un nervo scoperto del Pd, e cioè il tentativo di volersi sostituire alla autorità gerarchicamente competente a giudicare il comportamento del generale Vannacci, e contro di lui si è concentrato l’attacco dei fedeli e degli accoliti vari della Schlein».

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