“Questo è lo stipendio di un medico!” La deputata del M5S sbugiarda Fassino alla Camera, ecco cosa ha fatto – VIDEO

Ricordate le parole di Piero Fassino, che aveva sventolato in aula il cedolino dello stipendio netto di un deputato? La polemica continua. Una deputata del Movimento 5 Stelle, Marianna Ricciardi, è intervenuta in aula a Montecitorio mostrando, in risposta dal parlamentare Pd, il cedolino di un medico specializzando: circa 1.650 euro al mese. Il video è diventato subito virale sui social.

«Ieri, in occasione della discussione sul bilancio della Camera dei deputati, ho presentato un Ordine del giorno che mirava alla sostenibilità ambientale di questa istituzione e come il mio ce n’erano altri cinque sulla stessa linea. Sono stati tutti accolti, senza però che la discussione li riguardasse, perché il dibattito si è occupato di altro, dal decoro dei parlamentari ai loro stipendi. Ma di fronte al cedolino di un deputato mostrato in Aula, ho compreso come ci stessimo occupando di cose fuori dalla realtà», afferma Ricciardi in una nota.

«Oggi un cedolino ve lo mostro io, è quello di un medico specializzando in medicina di emergenza e urgenza. Parliamo di circa 1.650 euro al mese, a fronte di notti e festivi lavorati, di straordinari non pagati. Il medico specializzando non riceve tredicesima né Tfr. E con lo stipendio che guadagna deve anche pagarsi le tasse universitarie. E non parliamo delle responsabilità di un medico, che ha nelle mani la vita delle persone. Credo sia giusto che i parlamentari guadagnino stipendi decorosi, ma che almeno si occupino dei problemi reali delle persone. Emergenza ambientale, difesa del Servizio Sanitario Nazionale, Reddito di Cittadinanza, salario minimo. Non cravatte o scarpe da ginnastica».

Ricordiamo, infatti, che il deputato Piero Fassino del Pd In aula, tra l’altro, il deputato Piero Fassino ha sventolato la sua busta paga facendo vedere come “lo stipendio dei deputati sia pari a 4.718 euro, e quindi non uno stipendio d’oro”. In realtà non è proprio così: questa è la voce “indennità”, che è pari a 5 mila euro se non si hanno altri introiti lavorativi, alla quale si aggiunge la voce “diaria” pari a 3.500 euro non tassati, più mille euro al mese circa di spese di viaggio e cento euro di spese telefoniche: queste ultime due voci vengono rimborsate o trimestralmente, per le spese di viaggio, o in una unica soluzione. Al Senato invece a queste voce se ne aggiunge un’altra di circa 1.500 euro per rimborsi vari e l’indennità netta è superiore di circa 500 euro.

I deputati, infatti, nei giorni scorsi guardavano allo stipendio dei senatori, più alto di alcune centinaia di euro al mese. Un ordine del giorno a prima firma Lupi (Nm) presentato al bilancio della Camera, infatti, aveva impegnato il collegio dei questori “a valutare l’opportunità di adottare le dovute modifiche al Regolamento della Camera dei deputati e al bilancio della Camera dei deputati, al fine di tendere verso l’equiparazione del trattamento dei deputati, dei Gruppi parlamentari, del relativo personale e dei loro collaboratori a quello previsto dal Senato della Repubblica”. Roba da matti, penserete voi. Invece la proposta è stata accolta ed è quindi passata senza ricorrere a una votazione.

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