Nei giorni scorsi è andato in scena un acceso dibattito a Zona Bianca, il programma di Rete 4 condotto da Giuseppe Brindisi. Ospite della trasmissione era il senatore del M5S Ettore Licheri, che ha discusso in studio con Senaldi di Libero. Argomento del dibattito era il lavoro precario e in particolare gli stagionali. Licheri ha fatto notare al giornalista che tanti nostri giovani preferiscono andarsene dall’Italia, proprio perché le condizioni di lavoro sono spesso pari allo sfruttamento. E il problema non è nemmeno il reddito di cittadinanza, perché questi stagionali che non si trovano c’erano già prima della riforma del M5S e continueranno ad esserci se in Italia non cambiano le condizioni di lavoro per i nostri giovani.
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Tra l’altro Licheri ha rilasciato anche un’intervista a La Notizia, oggi, in cui ha parlato dei fallimenti del governo Meloni, in particolare sul PNRR conquistato da Conte durante la pandemia. “Il governo sta confezionando un disastro colossale sul Pnrr, e credo che anche gli stessi elettori di Centrodestra ne siano consapevoli. L’ufficio studi di Camera e Senato questa settimana ci ha fornito dei dati sconfortati: praticamente in questa prima metà del 2023 non è stato messo a terra un euro. Ora la terza rata è congelata e la quarta pare quasi una chimera: è il peggior fallimento della Meloni sin qui. Lo dico con molta amarezza, ero presente a Bruxelles nelle settimane in cui il presidente Giuseppe Conte combatteva per il riconoscimento del principio del debito solidale e per avere la fetta più grossa di quelle risorse. Pensare che tutte quelle notti di negoziazioni sfiancanti rischino di sfumare in un fallimento, mi addolora tantissimo” si legge.
E sulla Meloni Licheri ha detto che “Urla e piange. L’avete sentita tutti in aula. Purtroppo, però, urla solo a Roma e solo davanti alle telecamere. Invece serve andare a Bruxelles, chiedere una convocazione urgente del Consiglio. Urge, insomma, una presa di posizione autorevole da parte del governo italiano, che non può farsi dettare le regole del gioco da altri. Bisogna far capire all’Europa che le economie dei paesi membri non sono tutte uguali e che ci sono forme alternative per frenare l’inflazione e che un rialzo dei tassi in un tempo così breve genera più costi sociali che benefici economici. Ma la Meloni ha capito che è più facile parlare a reti unificate al Paese che al tavolo europeo”.
Sul Mes Licheri spiega che “Nel governo si registra in questi giorni un indecisionismo a tratti imbarazzante, che si sta traducendo in una figuraccia internazionale di smodate proporzioni. Non è la prima di questo governo, ovviamente. A mio personale giudizio la Meloni firmerà il Mes. Deve solo trovare un modo per raccontarlo abilmente ai suoi elettori che ancora la ricordano con la bava alla bocca quando si scagliava contro Giuseppe Conte accusandolo falsamente di volere il Mes”.