Rai e par condicio, il commento di Todde, Scanzi e Bocchino da Gruber [VIDEO]

Da Gruber sono intervenuti Andrea Scanzi, Alessandra Todde e Italo Bocchino. Ecco cosa hanno detto sul caso par condicio in Rai.

Da Gruber sono intervenuti Andrea Scanzi, Alessandra Todde e Italo Bocchino. Ecco cosa hanno detto sul caso par condicio in Rai. Partiamo da Scanzi: “Abbiamo sentito e visto, perché mi sembra quello il tema, cioè quello che ho detto e come lo ha detto Meloni, potrei anche essere d’accordo con lei quando dice che l’Italia è il paese delle fake news, perché quando ascolto un esponente di fratelli d’Italia, della lega, di Forza Italia, ho spesso questa percezione. Un paese che non mi sembra corrispondere alla realtà per colpa di questo governo e ovviamente anche dei governi pregressi, stando a quello che ha detto Meloni: quella è la classica tecnica dell’arma di distrazione di massa, che si chiama in questo caso vittimismo, cioè inventare delle accuse che non esistono, degli attacchi che non esistono, delle persecuzioni che non esistono per assurgere al ruolo di martire e spostare l’attenzione su quello che non hai fatto. Nello specifico, quando la Meloni se l’è presa con non so quale organo di stampa, chi aveva parlato di un peggioramento della par condicio, hai inventato qualcosa, ha puntato il dito sui giornalisti Rai che hanno fatto addirittura degli annunci durante i telegiornali Rai dicendo ‘questo governo vuole trasformare la Rai in un megafono di governo’. Io non l’ho mai vista nella storia della Rai una cosa del genere” dice Scanzi.

Todde sull'aborto

“In Sardegna non permetteremo venga calpestato il corpo delle donne”. E’ la risposta della presidente della Regione autonoma Sardegna Alessandra Todde (M5S) alla domanda postale dalla giornalista Lilli Gruber durante la trasmissione di Otto e mezzo su La7, in merito all’intervento del presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, svolto a Bruxelles, durante il punto stampa al termine dei lavori del Consiglio europeo straordinario. “La domanda che mi faccio è – commenta la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde -: se c’è già l’applicazione della legge 194, perché proporre un emendamento? Perché cercare di modificare la legge? Quello che trovo inaccettabile e che mi preoccupa è che si continui a rifiutare il fatto che le donne possano decidere del proprio corpo, che possano decidere in un momento così delicato cosa fare della propria vita. Mi sembrano tentativi continui di negare che le donne possano decidere del proprio futuro, della maternità e del loro destino”.

“Dal mio punto di vista questo è inaccettabile. La cosa importante è fare in modo che le donne possano decidere serenamente rispetto a un momento così delicato, rispetto a passaggi che sono soltanto legati a quella che è la loro decisione, ritengo che subire pressioni anche psicologiche, in un momento di questo tipo non possa essere consentito. Quindi mi auguro che i consultori svolgano la loro funzione. Dal nostro punto di vista, consentiremo alle donne di esercitare il loro diritto così come dev’essere fatto. In Sardegna non permetteremo venga calpestato il corpo delle donne” – conclude Todde.

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