Il tanto atteso processo contro Report, orchestrato dalle destre, si chiude prima ancora di cominciare. Sigfrido Ranucci e il suo staff sono stati assolti per non aver commesso il fatto, che, non sussistendo, non poteva essere commesso. Inoltre, è stata riscontrata una completa mancanza di prove.
Il motivo del contendere era l’inchiesta andata in onda nella puntata di domenica scorsa, riguardante le Olimpiadi Milano-Cortina. Questo servizio aveva suscitato l’ira del Ministero delle Infrastrutture, che accusava Report di non aver tenuto conto delle risposte inviate tramite una mail del 14 maggio alle 18:37.
Nonostante Ranucci abbia subito chiarito di non aver mai ricevuto tale mail, la presidente della Rai, Marinella Soldi, ha dichiarato in Vigilanza che “sarà cura dei responsabili editoriali ricostruire cosa è successo e sicuramente si potrà valutare un internal audit che può essere richiesto sia da me che dall’amministratore delegato”.
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Questa dichiarazione ha dato nuova linfa alle destre, che vedevano finalmente la possibilità di rivincita su Ranucci e la sua trasmissione. Tuttavia, la situazione si è rapidamente capovolta con un colpo di scena inaspettato. L’ufficio stampa del Ministero delle Infrastrutture ha infatti ammesso che, a causa di un problema tecnico, la mail non era mai arrivata a destinazione. Un errore di sistema, provocato da un file troppo pesante, aveva impedito la consegna della mail.
Il Ministero delle Infrastrutture, guidato da Matteo Salvini, ha riconosciuto l’errore, salvando in parte la faccia. Tuttavia, resta l’imbarazzo per la Rai, che ha ipotizzato un audit interno senza considerare la versione del proprio dipendente. Questa vicenda dovrebbe piuttosto portare Viale Mazzini a scusarsi con Ranucci e il suo team.
In conclusione, ciò che sembrava un grave atto d’accusa contro Report si è rivelato un buco nell’acqua, con il Ministero e la Rai che escono con una doppia figuraccia.
