Il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, ha rilasciato un'intervista a Un giorno da pecora. Ecco cosa ha rivelato.
Nessun contatto tra Sigfrido Ranucci di Report e Ricci per scambio di materiale. Nessuna collaborazione tra Mediaset e Rai3 riguardo al caso di Andrea Giambruno. Sigfrido Ranucci smentisce voci di collaborazione, a Un giorno da pecora. Ha detto che Report non ha mai indagato sulla vita privata delle persone in oltre 25 anni di attività. Ranucci chiarisce: nessuna puntata su Francesco Lollobrigida, il ministro dell’agricoltura e cognato della premier, nonostante le voci che si erano susseguite negli ultimi giorni.
Ranucci convocato in commissione vigilanza Rai
Ve ne avevamo parlato anche ieri: è stata confermata la convocazione del dirigente Rai, Paolo Corsini, e del conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, presso la commissione di Vigilanza Rai. Tale richiesta era stata avanzata dagli esponenti di Forza Italia già domenica scorsa, quando la trasmissione aveva mandato in onda un’inchiesta sull’eredità di Silvio Berlusconi e Forza Italia, durante le elezioni suppletive di Monza.
Nel pomeriggio del 25 ottobre, i parlamentari di centrodestra a Palazzo San Macuto hanno ignorato la proposta della presidente della commissione, Barbara Floridia. In un tentativo di mediazione, l’esponente del Movimento 5 Stelle aveva sostenuto l’inserimento dell’audizione di Ranucci in una serie più ampia di incontri, finalizzati a una valutazione complessiva delle scelte editoriali della Rai.
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“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Tuttavia, i membri del centrodestra, che costituiscono la maggioranza in commissione, hanno votato a favore della convocazione del conduttore e del trattamento separato del caso Report. Le opposizioni, da parte loro, hanno espresso voto contrario. In una dichiarazione, i rappresentanti del Movimento 5 Stelle hanno accusato il centrodestra di mettere a rischio la libertà di stampa. ‘La convocazione di Ranucci imposta dalla maggioranza rappresenta un atto intimidatorio nei confronti della libera informazione. Apre un pericoloso precedente che permette un’interpretazione distorta e strumentale delle funzioni della commissione. Chi si sente diffamato dovrebbe rivolgersi a un tribunale, ma la Vigilanza non dovrebbe essere utilizzata per fini politici o di partito. Siamo profondamente preoccupati per come questa maggioranza stia usando un organo di controllo per attaccare in modo sconsiderato la libertà di stampa e il servizio pubblico, ignorando le sfide reali che la Rai deve affrontare”.