Reddito abolito? Scattano le proteste, cittadini in strada – IL VIDEO

Oggi è successo di tutto a causa dell’abolizione del reddito di cittadinanza. Solo pochi giorni fa vi avevamo raccontato del nuovo sms arrivato dall’INPS a molti percettori che non potranno più contare sul sussidio a partire da settembre. Oggi ci sono state un gran numero di proteste in strada ed in particolare a Napoli: “Non accetteremo di vivere senza un reddito, come in tutti i paesi civili. Non accetteremo gli sms ricevuti per mettere migliaia di famiglie sul lastrico” dicono i manifestanti.

Che poi tentano di bloccare l’autostrada in via Ferraris, tafferugli e scontri con la polizia. Una parte viola il blocco e riesce ad arrivare sulla rampa arrampicandosi sulle recinzioni. Occupata per circa mezz’ora la bretella, poi sotto una pioggia battente è ripreso il corteo in strada, seguito da un ingente spiegamento di forze dell’ordine in assetto antisommossa. Hanno puntato via Santa Lucia, sede della Regione Campania.

Non sono poi mancati gli striscioni contro la premier Meloni: “Vergognati”. I manifestanti chiedono alle persone affacciate di scendere in piazza. Tra i megafoni anche il comitato “Disoccupati 7 Novembre”: “I costi sociali ricadono su di noi con il carovita, l’inflazione, la disoccupazione, il lavoro sfruttato e sottopagato oltre che le conseguenze nefaste dal punto di vista ecologico, ambientale e sulle condizioni di vita – scrivono in un comunicato -. Da anni assistiamo alla violenza dell’attacco, politico, ideologico e materiale contro il meccanismo del reddito di cittadinanza oggi smantellato. La difesa del sussidio non può che avvenire con il coinvolgimento più esteso dei lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali. Siamo pronti nelle prossime settimane a mobilitarci verso Roma”.

Insomma, un autunno che si preannuncia caldo per la difesa di un sostegno economico che tante famiglie ha aiutato e che ora rischia di esplodere in tensioni sociali. Un’altra emergenza è dietro l’angolo, fra l’altro. Migliaia di “esodati” del reddito scopriranno a breve di essere rimasti fuori da tutti i sussidi, si accorgeranno di non avere più diritto a nulla. E se Napoli e la Campania hanno segnato per anni il record di percettori, ora si candidano nuovamente ad un altro triste primato: quello di ospitare la mole maggiore di persone con zero aiuti, oltre alla Sicilia. Un caso emerso in queste ore che preoccupa non poco Comune e Inps.

I primi di settembre, quando gli ex beneficiari che hanno ricevuto gli sms con lo stop al reddito, si recheranno ai patronati per fare domanda di inserimento alla formazione per il lavoro, scopriranno che la procedura li blocca se il proprio Isee supera i 6mila euro. Così, un numero consistente di persone non avrà dunque accesso nemmeno ai 350 euro di contributo per la formazione. Esclusi anche dal sussidio, saranno praticamente fuori da tutto. Colpa delle maglie troppo strette sull’Isee imposte dal governo. Negli uffici Inps si respira già aria di tensione per un rientro a settembre tutt’altro che pacifico, l’allarme e la richiesta di presidi delle sedi territoriali e della centrale a Napoli, è già scattato. E non è escluso che, dopo la rivelazione, non si mobiliti la protesta di chi, inferocito, è rimasto a bocca asciutta.

La reazione della Regione Campania: "Preoccupati per le proteste sul reddito di cittadinanza"

Il Comune corre ai ripari e convoca una riunione urgente la prima settimana di settembre con i 21 centri cittadini dei servizi sociali. «Sono molto preoccupato – spiega l’assessore al Welfare Luca Trapanese – ricevo quotidianamente messaggi, mail da persone disperate. Capiscono che non possiamo fare nulla, purtroppo non possiamo immaginare alcuna forma di accompagnamento economico e non abbiamo la forza di contrastare questa scelta. Ora le persone si lamentano ma sperano in un ripensamento. Quando passerà questo momento, saranno arrabbiati, affamati, non potranno pagare affitto, bollette, come faranno? Incontreremo dirigenti e operatori dei servizi sociali per cercare di capire come muoverci».

Da venerdì è cominciata la seconda tranche di invii di sms per lo stop al sussidio per chi ha esaurito i 7 mesi concessi dal governo a fine agosto. In 5.300 riceveranno in questi giorni comunicazione a Napoli e area metropolitana (8.650 in tutta la Campania), che si aggiungono ai 37mila inviati a luglio nella regione (di cui 21.500 a Napoli). Sono circa 27mila le persone che a Napoli e provincia dovranno affidarsi ai Caf per presentare la domanda di formazione al lavoro, tra questi una percentuale non ancora chiara non avrà diritto a nessun sussidio, non potrà fare nemmeno domanda. Un dato destinato ad aumentare con gli sms di settembre, ottobre e dicembre che decreteranno la fine definitiva del sostegno che resta in piedi, per ora, per le famiglie con minori, disabili o over 60.

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