Reddito di cittadinanza, le proteste degli ex percettori: “Come si può vivere con…” Ecco cosa è successo – VIDEO

La notizia di oggi è che c’è stata l’ennesima protesta a Napoli per lo stop improvviso al Reddito di Cittadinanza. Gli ex percettori sono tornati in piazza per protestare contro il taglio della misura di sostegno. Più di un centinaio di manifestenti ha sfilato per le vie del centro con l’intento di raggiungere la sede della Regione Campania. Sentite la testimonianza: “Con i 350 euro dei corsi di formazione, ammesso che partano – dice una manifestante – io non so come si possa vivere e non credo ci portino a trovare realmente lavoro. Ci hanno tolto l’unico strumento che ci permetteva di arrivare alla fine del mese, hanno sostituito il rdc con la fame”.

Il corteo, riporta Il Fatto Quotidiano, fallito il tentativo di un incontro in Regione, si è rimesso in marcia verso la Prefettura bloccando la Galleria Vittoria in via acton, arteria fondamentale per il traffico cittadino che è andato in tilt per un paio d’ore. Tra i manifestanti c’è chi ha voluto rispondere alle parole del vice Ministro agli Affari esteri Edmondo Cirielli (FdI) che nei giorni scorsi aveva ipotizzato la presenza della criminalità organizzata alle spalle delle proteste. “Rispediamo al mittente le accuse gravi che sono state mosse nei nostri confronti dal vice Ministro Cirielli – dicono dalla piazza – secondo Cirielli ci potrebbe essere la mano della camorra dietro queste proteste ma il vice Ministro dovrebbe sapere che al contrario di quanto dice, il Reddito aveva allontanato molte persone dalla criminalità, dietro queste manifestazioni non c’è la camorra ma la gente che non arriva più alla fine del mese”.

Tra l’altro vi raccontavamo proprio oggi dell’ennesima figuraccia del governo Meloni. In questi giorni, infatti, l’Esecutivo ha lanciato la piattaforma Siisl, che contiene le offerte di lavoro per chi otterrà i sussidi al posto del reddito di cittadinanza. Fanpage.it ha analizzato gli annunci presenti nel sito e scoperto che in nessuno o quasi di queste è indicata la retribuzione offerta. In moltissimi manca anche l’indicazione sul tipo di contratto. Eppure i percettori dovranno accettare la prima offerta ricevuta, pena la decadenza del beneficio economico. Ma andiamo con ordine per spiegare bene cosa è successo.

Il 1 settembre 2023 il ministero del Lavoro e l’Inps hanno lanciato il Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (chiamato Siisl), dedicato agli ex percettori del reddito di cittadinanza. Tramite questa piattaforma web, i soggetti cosiddetti “occupabili” possono iscriversi ai corsi di formazione, necessari per accedere al nuovo Supporto per la Formazione e il Lavoro, da 350 euro, erogabile per un massimo di dodici mesi. In questo arco di tempo, gli iscritti potranno ricevere offerte di lavoro o manifestare interesse per posizioni lavorative, tra quelle caricate all’interno della stessa piattaforma.

Le offerte di lavoro attualmente presenti sul Siisl sono quasi 21mila. Un bel numero, direte voi. Fanpage ha fatto un’analisi a campione, selezionandone in maniera casuale venti, per ognuna delle venti regioni italiane. L’estratto di 400 annunci permette di tracciare un quadro degli impieghi, ma soprattutto del tipo di contratti, stipendi e condizioni offerti. E se da una parte, a chi vuole il sussidio sono richiesti impegni tassativi, informazioni dettagliate, vincoli stringenti, dall’altra, invece, sul tipo di posti di lavoro proposti da aziende e imprese – direttamente o per tramite di agenzie, soprattutto private – le maglie sono molto più larghe.

Le pagine degli annunci su Siisl hanno tutte lo stesso formato standard, una parte testuale di descrizione del profilo ricercato e un’altra con un prospetto sintetico, dove dovrebbero essere riassunti le caratteristiche fondamentali del ruolo, i requisiti richiesti e le condizioni offerte. Ecco, in tutti e 400 casi da noi analizzati, quest’ultima parte si presenta completamente vuota. Nessuna informazione su retribuzione, tipologia o durata di contratto.

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