Nei giorni scorsi vi avevamo raccontato di come la destra volesse mettere mano alla Rai. Dopo le dimissioni di Fuertes, infatti, era iniziato il toto-nomi sui giornalisti destinati a lasciare la conduzione di molti programmi Rai. Tra questi ci era finito anche Report, con Sigfrido Ranucci che aveva scritto un breve post su Facebook in cui si appellava alla responsabilità per non far chiudere una trasmissione che comunque è entrata nel cuore degli italiani. Ci sono importanti novità sull’argomento, eccole.
La destra ha provato il blitz, è vero, ma alla fine Report non avrà problemi. Il programma doveva essere approvato in deroga lo scorso 5 maggio, prima che una manina lo sfilasse dall’odg facendo saltare il via libera. I consiglieri Igor De Biasio (Lega) e Simona Agnes (FI), aveva chiesto di non approvare programmi oltre il 31 luglio. Alcuni, però, non possono aspettare i tempi della politica: devono partire prima perché iniziano a realizzare i servizi tra giugno e luglio. Come Report, appunto.
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Ma è spuntato anche il nome di Renzi. Il leader di Italia Viva può contare su due elementi di peso: il capo staff di Fuortes Roberto Pasciucco e la presidente Marinella Soldi, che tra i suoi compiti ha quello di stilare l’odg del consiglio. La motivazione ufficiosa da parte di Rai è però politica: con Fuortes in uscita (si sarebbe dimesso tre giorni dopo), non era il caso di approvare alcunché, lasciando l’incombenza al successore. E, secondo quanto fa sapere Viale Mazzini, Report non avrà problemi, ci sarà anche la prossima stagione e dovrebbe ottenere la matricola al primo cda utile. Blitz fallito, dunque, ma la mano di Renzi si farà comunque sentire nella nuova Rai a trazione meloniana.
Secondo le indiscrezioni riportate dall’Ansa, all’Intrattenimento Prime Time andrà Marcello Ciannamea, al Day Time Angelo Mellone e all’Approfondimento Paolo Corsini. Le voci sulla possibile chiusura di Report, dopo che nell’ultimo cda non era stata discussa, tra le altre, la scheda del programma di Rai3, avevano creato apprensione in tutta l’opposizione, a partire da M5S, che ha presentato un’interrogazione in commissione in Vigilanza, ma anche in Verdi e Sinistra e Pd. Il timore è che potessero essere ridotte le 28 puntate o il budget della trasmissione previsto nella scheda, che sarà all’esame del consiglio.
Ad ogni modo il programma continua a essere considerato un importante patrimonio per l’azienda e proporrà i propri reportage anche nella prossima stagione. Le stesse fonti confermano che resterà in onda anche il programma domenicale di Lucia Annunziata. Corrado Augias, che conduce tre trasmissioni sulla terza rete, potrebbe subire un ridimensionamento a partire forse da Rebus, in onda la domenica. Confermato, oltre a Porta a Porta e Cinque Minuti di Bruno Vespa, anche Presadiretta di Riccardo Iacona, mentre per Agorà si ipotizza un cambio di conduzione, sia nell’edizione invernale che in quella estiva: in corsa Manuela Moreno, Stefano Fumagalli e forse Annalisa Bruchi.
Più difficile che Marco Damilano, che ha un altro anno di contratto, possa lasciare lo spazio informativo in access prime time. Secondo quanto riporta La Stampa, al posto di Serena Bortone andrà Roberta Capua. Mentre non ha grandi chance Elisa Isoardi e neppure Massimo Giletti “che sembrava a un passo dal ritorno in Rai poi dopo tutti i problemi con Cairo e La7 non se ne è fatto più nulla” si legge.