Anche oggi si torna a parlare di salario minimo e in particolare del fatto che ogni giorno un membro del governo Meloni spara l’ennesima bufala contro questa misura di civiltà. Il presidente del M5S Giuseppe Conte ha pubblicato un durissimo post sui suoi profili social, vediamo cosa ha scritto: “Altro giorno, altra perla dei Ministri del sempre più imbarazzante Governo Meloni.
Oggi tocca al Ministro Musumeci parlare a vanvera. Sul salario minimo ha affermato: “Credo che la risposta sia il lavoro. Basta con questo assistenzialismo”.
È chiaro? I ministri di Giorgia Meloni non sanno nemmeno che chi chiede il salario minimo lavora da mattina a sera: non chiede di essere assistito, ma semplicemente pretende di essere pagato il giusto, non 3 o 4 euro l’ora.
Sono ministri che hanno giurato sulla Costituzione ma non l’hanno letta. Che il salario sia equo e dignitoso lo prescrive l’art. 36 della nostra Carta costituzionale.
Le forze di questa maggioranza hanno altre idee su diritti ed emergenze del Paese: i vitalizi per gli ex senatori, andare in giro con 5mila euro in contanti in tasca.
Hanno perso ogni contatto con la realtà.”
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“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Di vitalizi parla anche anche il capogruppo alla Camera Francesco Silvestri, secondo il quale le parole di Musumeci “non denotano solo un una scarsa conoscenza del tema e quindi un uso del vocabolario del tutto improprio, ma sono a dir poco ridicole tenendo conto che grazie al centrodestra sono stati reintrodotti i vitalizi per chi ha lavorato anche un solo anno in Parlamento”.
Nello Musumeci si era espresso così sul salario minimo. “Secondo Schlein è anche una risposta alla mafia? Credo che la risposta sia il lavoro. Basta con questo assistenzialismo”, ha detto il ministro parlando da Palermo a margine di un’iniziativa sulla mafia organizzata da Fratelli d’Italia. Insorgono le opposizioni: Pd e M5S su tutti. Elly Schlein – chiamata in causa direttamente dall’esponente di governo – replica così: “Io non so in che paese viva Musumeci, nel nostro ci sono tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori poveri. Sono passati da ‘prima gli italiani’ a ‘prima gli sfruttatori’ evidentemente”.
La reazione di Elly Schlein alle parole di Musumeci sul salario minimo
La leader dem parla dal Nazareno: “Vorrei che rileggessero la Costituzione e l’articolo 36 perché non si può tenere insieme lavoro e povero nella stessa frase. Questo è quello che evidentemente vuole fare una destra che pensa che il lavoro sia un favore mentre noi siamo convinti che il lavoro sia un diritto in una repubblica fondata sul lavoro”. Per Schlein “la destra quando fa queste dichiarazioni dimostra di essere in difficoltà e di arrampicarsi sui vetri senza avere argomenti”. Seguono a ruota le dichiarazioni di altri esponenti dem di primo piano. Secondo il capogruppo al Senato Francesco Boccia “considerare assistenzialismo il salario minimo vuol dire non voler garantire ai lavoratori un diritto sancito dalla Costituzione”. Alessandro Zan parla di “insulti” rivolti a “milioni di lavoratori poveri”, mentre Marco Furfaro esorta il centrodestra ad approvare il delle opposizioni: “Se volete bene all’Italia approviamo il salario minimo”.