“Io inizierei a dare a Brunetta 5 euro lordi l’ora, anzi meno. Gli darei 5 euro lordi l’ora, a lui e a quelli del CNEL. C’è disprezzo della povertà e c’è del servilismo. Io mi chiedo perché noi andiamo a votare e poi il governo fa decidere al CNEL cosa bisogna fare con il salario minimo. Perché hanno dato la responsabilità al CNEL di dire di no? Perché Meloni ha scoperto quest’estate che anche gli elettori di destra vogliono il salario minimo” spiega Travaglio nel suo intervento in tv da Luca Sommi.
Solo ieri vi avevamo raccontato di come Renato Brunetta avesse affossato il salario minimo: “Il documento è stato approvato con 15 voti contrari e nessun astenuto, quindi a larghissima maggioranza. Il Cnel non è diviso”. Renato Brunetta, presidente del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro appare soddisfatto in conferenza stampa nella quale viene presentato il documento a firma che di fatto affossa la proposta delle opposizioni di introduzione di un salario minimo per legge. Bocciate le due proposte emendative dei cinque membri Cnel, nominati dal presidente della Repubblica, per l’introduzione temporanea di una tariffa retributiva minima che in via sperimentale verrebbe applicata solo ad alcuni settori. Proposta di un tetto salariale “che rischia di non far bene a nessuno” spiega Brunetta. “E chi non può permetterselo che fa: si perde il lavoro e chiude l’azienda?”
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“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
E aggiunge: “In 60 giorni abbiamo dato una risposta alla premier Meloni portando la posizione dei corpi intermedi e abbiamo offerto una cassetta degli attrezzi per intervenire su tutto ciò che non funziona nel nostro mondo del lavoro: dal salario minimo, ai lavoratori poveri al terzo settore. Servono norme per fare contratti migliori per tutti. Il Cnel è la casa dei corpi intermedi che dà risposte complicate. Non facciamo grida manzoniane. Il salario minimo a 9 euro l’ora? E’ una semplificazione che fa male a chi ha i minimi più alti ma anche a quelli che hanno i minimi più bassi. Non è un traguardo, bensì un punto di partenza” ha concluso Brunetta.
Ricordiamo che questa decisione arriva dopo che cinque esperti nominati dal Presidente Sergio Mattarella avevano presentato un emendamento all’assemblea straordinaria del Cnel sul salario minimo legale. Marcella Mallen, Enrica Morlicchio, Ivana Pais, Alessandro Rosina e Valeria Termini avevano proposto l’introduzione temporanea di una tariffa retributiva minima applicata sperimentalmente solo a settori specifici, quelli con lavoratori in situazioni più precarie e con evidenti fragilità non ancora risolte dalla contrattazione collettiva. Questa iniziativa era stata presentata con l’obiettivo di promuovere l’inclusione, ridurre le disuguaglianze e garantire i diritti e la dignità dei lavoratori, in particolare i giovani, le donne e gli immigrati.