Nelle ultime ore, un’ondata di polemiche ha travolto la scena politica italiana, con Giorgia Meloni e il suo entourage che sembrano determinati a mettere in piedi un’ennesima teoria del complotto per difendere la sorella Arianna Meloni dalle recenti speculazioni mediatiche. Tutto ha avuto inizio con un articolo di Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, che ha ipotizzato un’oscura alleanza tra “giornali-sinistre-procure” per mettere nel mirino Arianna Meloni, accusata di essere coinvolta in delicate nomine di Stato.
Sallusti non ha esitato a puntare il dito contro una presunta cospirazione volta a preparare il terreno per un’indagine giudiziaria sulla sorella della premier, evocando addirittura il reato di traffico di influenze. La sua teoria è stata prontamente accolta da esponenti di spicco di Fratelli d’Italia, che hanno lanciato un’offensiva mediatica per difendere la famiglia Meloni. Giovanni Donzelli, Lucio Malan e Tommaso Foti si sono schierati compatti contro ciò che definiscono un attacco orchestrato dalla sinistra, con toni che evocano scenari di complotti e cospirazioni.
Giorgia Meloni, intervistata da Ansa, ha prontamente paragonato la situazione a quella vissuta da Silvio Berlusconi negli anni passati, dichiarando che si tratta di un “sistema di potere” volto a minare la legittimità politica di chi ha vinto le elezioni democratiche. Anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha risposto ironicamente alle accuse, insinuando che le uscite di Fratelli d’Italia nascano da un nervosismo interno e che la vicenda sia stata gonfiata a dismisura per coprire eventuali tensioni all’interno del partito della premier.
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La vicenda ha innescato una valanga di reazioni nel mondo politico e mediatico, con il partito di Giorgia Meloni che continua a difendere strenuamente la propria posizione, mentre dall’altra parte, l’opposizione insiste sul diritto di fare domande legittime in Parlamento. In una democrazia, infatti, il confronto tra maggioranza e opposizione è fondamentale, ma quando i toni si alzano a tal punto, il rischio è di scivolare in una narrazione di complotti che allontana l’attenzione dai veri problemi del paese. In tutto questo, il presunto “complotto” denunciato da Meloni e i suoi resta ancora senza basi concrete, rivelando più un tentativo di distogliere l’attenzione dalle reali difficoltà di governo piuttosto che un attacco reale e documentato.