Sanremo 2025 truccato? La risposta epica di Conte ai giornalisti – IL VIDEO DELLO SCONTRO

Sanremo non è solo una vetrina musicale, ma anche un’arena di dibattito acceso tra artisti, pubblico e addetti ai lavori. Quest’anno, al centro della polemica c’è il sistema di voto introdotto da Carlo Conti, direttore artistico e conduttore del Festival 2025. Le nuove regole, pensate per garantire maggiore equità nella competizione, hanno però sollevato le proteste dei giornalisti accreditati all’Ariston, in particolare quelli delle Giurie della Sala Stampa e delle Radio.

La tensione è esplosa durante la conferenza stampa della terza serata, il 13 febbraio, quando il confronto tra Conti e i cronisti si è fatto particolarmente acceso. La questione ruota attorno alla presunta perdita di peso del voto della stampa a vantaggio del televoto popolare. Vediamo nel dettaglio come funziona il nuovo sistema e perché sta creando tanto malcontento.

Come funziona il sistema di voto di Sanremo 2025

Il regolamento di quest’anno presenta alcune differenze rispetto a quello delle edizioni precedenti, con modifiche mirate a rendere il voto più equilibrato e meno influenzabile da strategie di gruppo.

Le votazioni nelle prime serate

Prima serata (martedì): Vota solo la Sala Stampa, valutando tutti i 29 concorrenti. Viene annunciata una classifica parziale con i primi cinque artisti, senza indicare l’ordine preciso.

Seconda e terza serata (mercoledì e giovedì): I cantanti si dividono in due gruppi (15 il mercoledì, 14 il giovedì). Qui il voto è diviso tra il 50% del televoto e il 50% della Giuria delle Radio. Anche in questo caso, vengono resi noti solo i cinque più votati per ciascuna serata, senza un ordine preciso.

Mistero sui punteggi complessivi: Una scelta chiave di Conti è quella di non rivelare la classifica combinata delle due serate né tantomeno quella generale che somma i voti di martedì. L’obiettivo è evitare che le preferenze vengano influenzate dai risultati parziali.

La serata cover e la prima vera modifica

Venerdì è la serata dedicata alle cover e ai duetti, che però costituisce una gara separata dal Festival. Il sistema di voto qui è:

33% Sala Stampa

33% Giuria delle Radio

34% televoto


Alla fine della serata viene decretata la miglior cover, ma questo risultato non incide sulla classifica generale.

Sabato: si scoprono le carte e si sceglie il vincitore

Il sabato si apre con la prima classifica generale ufficiale, frutto delle votazioni di martedì, mercoledì e giovedì. Il peso dei voti è così suddiviso:

33% Sala Stampa

33% Giuria delle Radio

34% televoto


Dopo questa classifica, si vota nuovamente con le stesse proporzioni per determinare i cinque finalisti. Questi vengono annunciati senza un ordine preciso, e a quel punto la gara entra nella sua fase finale.

La finalissima: la novità più contestata

L’ultima fase prevede che tutto venga azzerato: i cinque finalisti si sfidano nuovamente con un voto ripartito come segue:

34% televoto

33% Sala Stampa

33% Giuria delle Radio


Qui entra in gioco la modifica più discussa: mentre negli anni passati i giornalisti votavano direttamente il loro vincitore, quest’anno dovranno attribuire un punteggio da 1 a 10 a tutti e cinque i finalisti. Questo cambia radicalmente la dinamica della votazione, e secondo molti rende il loro peso meno incisivo rispetto al televoto.

Perché i giornalisti sono contrari?

Le proteste dei giornalisti accreditati derivano dalla sensazione di essere stati depotenziati rispetto alle precedenti edizioni. Le principali critiche sono:

1. Perdita di influenza sulle votazioni finali
La nuova regola sul voto a punteggio (1-10) rende più difficile per la stampa spingere un determinato artista alla vittoria. Prima, con il sistema classico, le giurie assegnavano direttamente il loro voto al vincitore, incidendo maggiormente sul risultato finale.


2. Televoto più forte e senza limiti reali
Il pubblico ha diritto a cinque voti via telefono, che può indirizzare tutti verso lo stesso artista. Questo significa che i fan di un cantante possono mobilitarsi in massa, influenzando pesantemente il risultato. Al contrario, la Sala Stampa e la Giuria delle Radio devono distribuire il loro voto tra tutti e cinque i finalisti, riducendo il loro impatto effettivo.


3. Timore di manipolazioni tramite social e scommesse
Un caso particolare ha attirato l’attenzione della stampa: un noto tipster di scommesse online, Pengwin, ha pubblicato un video in cui invitava i suoi follower a votare in massa per Rocco Hunt, con l’obiettivo di condizionare il risultato del Festival e guadagnare dalle scommesse. Sebbene il video sia stato rimosso rapidamente, l’episodio ha riacceso il dibattito sulla vulnerabilità del televoto a operazioni di massa.

Conti risponde alle accuse

Durante la conferenza stampa del 13 febbraio, Carlo Conti ha cercato di difendere la sua scelta, sottolineando che il peso della Sala Stampa e delle Radio è comunque alto:

> “Il 66% complessivo è comunque tanto. Come si può dire che vale meno del 34% del televoto?”

 

Tuttavia, la risposta non ha convinto del tutto i giornalisti, che hanno replicato facendo notare che non si tratta solo di percentuali, ma di come quei voti vengono assegnati. Il televoto permette un voto massiccio e unidirezionale, mentre i giornalisti devono distribuire il loro punteggio tra i cinque finalisti, rendendo il loro impatto meno incisivo.

Un altro punto di discussione è stata la presunta “cospirazione” del 2024, quando si vociferava che la Sala Stampa avesse favorito Angelina Mango a discapito di Geolier. Conti ha lasciato intendere di voler evitare situazioni simili con il nuovo sistema, ma le sue parole hanno ulteriormente acceso il dibattito.

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Conclusione: un equilibrio difficile

Il sistema di voto di Sanremo 2025 si è rivelato più controverso del previsto. Da una parte, la volontà di Conti di prevenire accordi tra i giornalisti e di rendere la competizione più trasparente è comprensibile. Dall’altra, il nuovo metodo sembra dare più peso al televoto, esponendo il Festival a possibili distorsioni dovute a campagne online o scommesse.

Resta da vedere se il nuovo sistema produrrà un vincitore indiscutibile o se, come spesso accade, il verdetto finale darà adito a nuove polemiche. Una cosa è certa: anche quest’anno, a Sanremo, la musica non è l’unico spettacolo in scena.
VIDEO:

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