Sul mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi, quel mercoledì 22 giugno 1983, se ne sono dette di tutti i colori in questi anni. Non sono bastate inchieste giornalistiche, interviste, ricerche per risolvere uno dei più grandi casi di cronaca italiani. Il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, però, in questi anni non si è mai dato per vinto e ha continuato a indagare sulla scomparsa della sorella anche punzecchiando il Vaticando, che secondo alcuni sarebbe coinvolto nella vicenda.
In questi giorni lo stesso Pietro Orlandi è intervenuto in diretta a Verissimo, su Canale 5, nella trasmissione condotta da Silvia Toffanin. Ecco cosa ha detto in riferimento alla bufera innescata sulle sue dichiarazioni delle uscite notturne di Papa Giovanni Paolo II: “Io non mi sono mai scusato perchè non ho offeso mai nessuno, ho ritenuto opportuno fare ascoltare un audio, poi che io abbia detto quella frase, che Wojtyla usciva di nascosto, è una frase che dicevano tutti quanti, non era considerata una cosa grave però qualcuno ha voluto legare questa situazione alle parole di questo componente della banda della Magliana”.
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Orlandi ha poi parlato di Wojtyla accostandolo alla figura del padre e affermando che uno era una figura “negativa”, cioè Wojtyla, e l’altra “positiva”, il padre appunto. Alla Toffanin dice: “Mio padre è morto nel 2004, è stato un altro momento buio, nel giro di un anno sono morte due persone, nel 2004 mio padre, nel 2005 Wojtyla, sono le due persone che mi tenevano legato a questa vicenda, Wojtyla in negativo perchè io sono sempre stato convinto che lui sapesse che cosa era successo a Emenuela, ricordo quando venne a casa da noi e ci parlò di terrorismo internazionale, ci assicurò che avrebbe fatto il possibile ma poi permise al silenzio e all’omertà di calare su questa vicenda, ha mantenuto il silenzio fino alla fine, così è successo per Ratzinger e papa Francesco lo ha fatto per dieci anni, forse ora hanno capito che il silenzio non è servito, questi 40 anni passati non posso però dimenticarli e la parola perdono l’ho cancellata dal vocabolario”.
E poi ancora: “Quando sento la dichiarazione del segretario di Stato, Parolin, sono contento che dica che con questa inchiesta dobbiamo fare chiarezza per una madre che soffre, ma questa madre adesso ne ha 93 di anni e in questi 40 anni non mi sembra che nessuno si sia stracciato le vesti per lei”. Ma è qui che Orlandi incalza: “Quando sono usciti quei documenti tutti li hanno bollati come falsi, ridicoli, anche il Vaticano però non mi hanno mai risposto alla domanda come mai stavano in una cassaforte della Prefettura degli Affari economici. Non ho abbandonato quella pista, credo che Emanuela sia stata portata là e più che la Banda della Magliana c’entra Renatino De Pedis, Emanuela è stata presa per ricattare qualcuno, De Pedis è stato utilizzato come manovalanza”
L’uomo è poi tornato sull’ipotesi che Emanuela possa esser stata rapita e poi trasferita in un convento in Inghilterra, ribadendo di avvalorare questa pista: “Io ci credo al passaggio raccontato dalla Minardi – ha detto riferendosi alle dichiarazioni di Sabina Minardi nella serie documentario di Netflix “Vatican girl” -, in quel momento era stata consegnata al Vaticano, poi se un abuso abbia avuto luogo potrebbe essere stato per creare l’oggetto di un ricatto”, ha detto Orlandi affermando che per lui Emanuela “è viva”, “la sento viva”.
Quanto al presunto dossier di cui tanto si è discusso, ha detto: “Lo vide il cameriere del Papa, Paolo Gabriele, che era amico mio, e lo stesso padre Georg lo disse al mio avvocato, le disse ‘il dossier c’è ma sta in segreteria di Stato’, quindi quando ora dice che lui non ce l’ha è vero”. “Il Vaticano – ha infine concluso – da 40 anni fa di tutto per evitare che la verità possa uscire altrimenti non mi posso spiegare tutti i comportamenti di questi 40 anni”. L’inchiesta aperta dai ‘pm’ d’Oltretevere, comunque, “io l’ho presa come cosa positiva, da qualche parte dovrà portarci, questa inchiesta secondo me potrebbe durare pochissimo perchè io l’ho sempre detto, con un pò di buona volontà potrebbero farla durare pochissimo“.