Andrea Scanzi ha fatto un lungo video su Facebook in cui spiega le controverse posizioni di Alessandro Di Battista sul conflitto in Israele.
Durante una delle sue solite dirette social, Andrea Scanzi ha difeso Alessandro Di Battista dalle critiche che gli sono state mosse in questi giorni. Scanzi è partito dalle ultime vicissitudini che riguardano Di Battista. Ha parlato del fatto che abbia posizioni precise sul conflitto tra Israele e Palestina. Scanzi avverte: “Non avete capito nulla di lui. Io lo conosco bene, ha generato un’invidia incredibile tra i giornalisti e i politici di questo Paese. Alessandro è una persona sincera, io lo conosco bene. Ed è una persona che quando sente un argomento, si lascia trasportare da quella passione che ha dentro. E quando parliamo di un popolo che è ultimo tra gli ultimi, è ovvio che tiri fuori tutto il suo carisma. Altro che i vari Bocchino, Mulè e Dalmastro” spiega Scanzi nel suo video.
"Di Battista conosce bene il conflitto a Gaza"
“C’è gente che non sa dove si trova Israele, che non capisce cos’è la Striscia di Gaza. Di Battista ne parla da sempre, è stato in quei luoghi ed è vicino a quei luoghi e a quelle persone. Mi rode dover sottolineare queste cose banali. Non è vicino ad Hamas, sarebbe un pazzo. Adesso però ne parlano tutti, per obbligo e non per conoscenza. Per interesse di bottega, di partito. Da una parte abbiamo Di Battista che conosce bene il mondo mediorientale, ma chi scrive che Di Battista è stupido, è perché vorrebbe essere Di Battista” aggiunge Scanzi.
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“Io ho beccato Bocchino in diretta dalla Gruber. Non sa niente! Gli hanno fatto notare che non è abbastanza informato su questo argomento. E tu vedi Bocchino che non sa niente, Mulè che ne sa anche meno, Dalmastro che ti dico a fare. Ma Di Battista quando parla di Palestina e si scalda, non è perché sa fare teatro. E Di Battista lo sa fare, fidatevi. Ma quando parla di questi argomenti, che conosce bene, rimane sempre lucido. Io lo conosco. Era teso, ferito, e ci credo: c’era appena stato un bombardamento su un ospedale!
E non è che si è eretto a Dio della discussione. Non ha fatto un monologo teatrale per fare spettacolo, ma perché era sconvolto. Alessandro è pagato e spero sia pagato profumatamente. Perché non si lavora gratis. Alessandro ha parlato così della Palestina perché la conosce da vent’anni e ci stava male. E dall’altra parte quelli che aprivano bocca e ‘davano fiato’. Ma questa asserzioni ineluttabile secondo la quale ci sono i buoni e i cattivi, non giustifica tutto il resto.