Scanzi difende Ranucci di Report contro Forza Italia – IL VIDEO

Andrea Scanzi dalla parte di Ranucci dopo il servizio shock di Report su Forza Italia. Ecco cosa ha detto.

Andrea Scanzi è tornato a parlare del famoso servizio trasmesso da Report contro Forza Italia nella serata di domenica. Scanzi ha attaccato Gasparri, il quale si era scagliato contro la trasmissione di Ranucci e voleva perfino impedire alla Rai di mandarla in onda. Il motivo? Le suppletive per il posto di Berlusconi in Senato. Per Scanzi è una motivazione finta, in realtà è ciò che c’è nell’inchiesta di Report a far drizzare i capelli a quelli di Forza Italia. Ma ricordiamo un attimo di cosa parlava il servizio di Report. In fondo all’articolo trovate anche il video di Scanzi.

Scanzi dalla parte di Ranucci contro Forza Italia

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Mentre si votava per le elezioni suppletive per il collegio di Monza, Forza Italia ha cercato di impedire la messa in onda di un’inchiesta di Luca Bertazzoni all’interno del programma “Report”. Questa inchiesta esplora l’eredità di Silvio Berlusconi, concentrandosi su vari temi, inclusi i problemi finanziari di Forza Italia, i mancati pagamenti dei parlamentari e il ruolo di Marta Fascina. Inoltre, l’inchiesta include un’intervista ad Alfredo Messina, che è il tesoriere del partito di Arcore. Messina rivela dettagli interessanti, compresi i motivi per cui Vittorio Mangano, un boss mafioso di Palermo, è stato coinvolto nella protezione della famiglia di Berlusconi. Questa affermazione contraddice quanto precedentemente negato dai legali di Marcello Dell’Utri e dallo stesso ex senatore.

Questa rivelazione è in linea con la sentenza di condanna di Dell’Utri a sette anni di carcere per concorso esterno. L’assunzione di Mangano sarebbe stata parte di un accordo tra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi, funzionale a garantire una presenza mafiosa all’interno di Villa San Martino.

Secondo quanto riferito su ilfattoquotidiano.it, Forza Italia ha cercato di impedire la trasmissione dell’inchiesta di “Report”, citando la par condicio a causa delle elezioni in corso nella provincia di Monza e Brianza. Tuttavia, il CEO della Rai, Roberto Sergio, ha respinto la richiesta, sottolineando che il numero di elettori coinvolti era troppo esiguo per sollevare questioni di par condicio a livello nazionale. Inoltre, l’inchiesta di Report non trattava né delle elezioni in corso, né dei temi centrali della campagna elettorale per le elezioni suppletive.

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