Andrea Scanzi ha recentemente espresso, ospite di Lilli Gruber su la7, una critica articolata e incisiva nei confronti del governo Meloni, puntando il dito su una serie di promesse elettorali mancate, specialmente in ambito economico e sociale. Al centro del suo intervento vi è il famoso video di Giorgia Meloni, registrato prima della sua ascesa alla presidenza del Consiglio, dove la leader di Fratelli d’Italia prometteva una gestione ben diversa delle risorse e della pressione fiscale. Secondo Scanzi, rivedere oggi quel video appare “ancora più imbarazzante”, poiché le parole pronunciate allora sembrano ora smentite dalle azioni concrete del suo esecutivo, rivelando una profonda incoerenza tra il Meloni pre-elezioni e quello al governo.
Le promesse tradite: accise, tasse e pensioni
Uno dei temi centrali del discorso di Scanzi è proprio la questione delle accise sui carburanti. Nel celebre video, Meloni criticava il continuo aumento delle accise, promettendo che, una volta al governo, non avrebbe seguito la stessa strada. Tuttavia, la realtà attuale appare ben diversa: l’aumento delle accise non solo non è stato evitato, ma si è rivelato inevitabile, andando così a gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini. Questa discrepanza tra le promesse e i fatti è, per Scanzi, uno dei segni più evidenti del fallimento politico di Meloni e del suo governo.
Sul fronte fiscale, il discorso non cambia. Meloni, prima di assumere il ruolo di premier, aveva promesso di non aumentare la pressione fiscale e di ridurre il peso delle tasse. Oggi, invece, l’Italia si trova di fronte a una realtà ben diversa: secondo le stime, nel 2024 la pressione fiscale arriverà al 43%, un valore che inciderà pesantemente soprattutto sui lavoratori e la classe media, che già oggi si trovano a dover affrontare un costo della vita sempre più alto. Per Scanzi, questo rappresenta un ulteriore tradimento delle promesse elettorali fatte agli italiani, specialmente a quella fetta di elettorato che aveva riposto fiducia nella retorica di Meloni.
Ancora più significativa è la questione delle pensioni. La leader di Fratelli d’Italia aveva promesso di smantellare la legge Fornero, una delle riforme più criticate da ampie fasce della popolazione, soprattutto dalla destra. Tuttavia, il governo Meloni non solo non è riuscito a realizzare questa promessa, ma ha reso il sistema pensionistico ancora più restrittivo, complicando ulteriormente l’accesso alla pensione per molti italiani. Scanzi sottolinea come questo sia un esempio lampante di come Meloni abbia “tradito” le aspettative dei suoi elettori, soprattutto di coloro che avevano creduto in un cambiamento sostanziale nella gestione delle pensioni.
Il consenso e il voto europeo
Nonostante tutto ciò, Scanzi riconosce che Meloni gode ancora di un alto livello di consenso tra la popolazione, una situazione che definisce paradossale rispetto ai risultati del suo governo. A tal proposito, il giornalista osserva che i sondaggi continuano a indicare una buona tenuta di Meloni e del suo partito, Fratelli d’Italia, nonostante i numerosi fallimenti che Scanzi attribuisce all’esecutivo. Tuttavia, egli mette in luce un dato interessante: alle ultime elezioni europee, il governo ha perso oltre un milione di voti. Questo calo significativo, che secondo Scanzi dovrebbe essere motivo di preoccupazione per Meloni e i suoi alleati, potrebbe essere il primo segnale di un progressivo allontanamento di una parte dell’elettorato dal governo.
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Il giornalista non esita a sottolineare come questa perdita di voti sia sintomatica di un malessere crescente tra gli italiani, che non si sentono rappresentati da un governo che, secondo Scanzi, ha deluso molte delle aspettative iniziali. Il milione di voti persi non è solo un dato statistico, ma riflette un potenziale punto di rottura tra Meloni e una parte della base elettorale che si aspettava risposte concrete, soprattutto in termini di politiche economiche.
Un bilancio politico del governo Meloni
Nel complesso, Scanzi dipinge un quadro desolante dell’attuale situazione politica in Italia. Secondo il giornalista, il governo Meloni si trova in una fase di difficoltà evidente, con promesse tradite su molti fronti e un malcontento che, sebbene ancora parzialmente celato dai sondaggi, sta crescendo sotto la superficie. La mancanza di una strategia economica chiara e coerente, insieme alla continua pressione fiscale e alle difficoltà nel sistema pensionistico, rappresentano per Scanzi i segni più evidenti del fallimento di questo esecutivo.
Per quanto Meloni continui a ribadire di non voler “tradire” i suoi elettori, Scanzi ritiene che questo tradimento sia già avvenuto, specialmente sul piano delle scelte economiche. La sua accusa è netta: Meloni non solo non ha mantenuto le promesse fatte, ma sta portando avanti politiche che colpiscono proprio quelle fasce di popolazione che aveva giurato di proteggere.
A fine articolo trovate il video.
In conclusione, Andrea Scanzi offre un’analisi severa ma lucida del governo Meloni, ponendo l’accento su una serie di fallimenti che potrebbero presto incidere sul consenso elettorale del premier. Nonostante Meloni goda ancora di un supporto ampio, Scanzi suggerisce che questo sostegno potrebbe essere destinato a erodersi, man mano che gli effetti delle politiche governative cominceranno a farsi sentire in modo più tangibile nella vita quotidiana degli italiani. Le promesse mancate su tasse, pensioni e accise, unite alla crescente pressione fiscale, rischiano di alienare sempre più elettori, aprendo la strada a un futuro politico incerto per il governo Meloni.