Durante l’ultima puntata di Piazza Pulita, andata in onda su La7 e condotta da Corrado Formigli, il giornalista Andrea Scanzi ha commentato i fatti della settimana con un durissimo attacco alle figure principali del centrodestra italiano. Dal presidente del Senato Ignazio La Russa al ruolo di Arianna Meloni, fino alla vicenda di Gennaro Sangiuliano, Scanzi ha espresso giudizi taglienti, mettendo in evidenza quello che definisce il “fallimento culturale e politico” della destra al potere.
Ignazio La Russa: “Il peggior presidente del Senato”
Scanzi non ha risparmiato critiche a Ignazio La Russa, definendolo “il peggior presidente del Senato che abbiamo mai avuto”. Ha sottolineato come il ruolo di seconda carica dello Stato sia incompatibile con un politico che “non solo si vanta di non essere antifascista, ma accetta il termine fascista come un complimento”. Il riferimento al busto di Mussolini nella sua abitazione privata è stato un punto centrale delle critiche: “Trovo inquietante da cittadino che abbiamo come presidente del Senato una persona che tiene in casa il busto del Duce e che, se succedesse qualcosa a Mattarella, potrebbe diventare presidente della Repubblica”.
Arianna Meloni: “La seconda premier nell’ombra”
Il giornalista ha poi analizzato il ruolo di Arianna Meloni, sorella del Presidente del Consiglio, definendola “quasi una seconda premier”. Secondo Scanzi, la sua influenza su Giorgia Meloni è cruciale: “Arianna rappresenta uno dei punti cardine del cerchio strettissimo di fiducia della premier, in un partito che si sta trasformando sempre più in una struttura verticistica dove comandano tre o quattro persone”. Ha anche ironizzato sulla retorica familiare promossa da Fratelli d’Italia: “Parlano di Dio, Patria e famiglia, ma la famiglia tradizionale è sempre quella degli altri”, riferendosi alle recenti vicende personali di entrambe le sorelle Meloni.
Sangiuliano e la classe dirigente: tra critiche e compatimento
Scanzi ha riservato un commento particolarmente critico nei confronti dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, coinvolto in una vicenda personale che ha fatto molto discutere. “Sangiuliano ha dimostrato di non essere all’altezza del suo ruolo, cadendo in una storia d’amore più grande di lui”, ha affermato, sottolineando però che dal punto di vista umano la vicenda lo rende quasi compatibile. Tuttavia, la sua bocciatura come ministro è stata netta: “La cosa peggiore che ha fatto Sangiuliano è stata proprio essere ministro della Cultura”. Ha poi ironizzato sull’eventuale miglioramento con il nuovo titolare del dicastero: “Non so se Giuli sarà meglio, ma almeno ci dà qualcosa di nuovo da scrivere”.
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Critiche alla destra e alla gestione della Rai
Infine, Scanzi ha attaccato il centrodestra per la gestione della Rai, definendola “un fallimento culturale”. Ha criticato la difficoltà della destra nel produrre programmi di qualità e nell’ottenere ascolti: “Non trovano un programma in prima serata che funzioni perché non sono preparati e non cercano la qualità, sia perché non ce l’hanno, sia perché vogliono dimostrare di poter fare quello che vogliono”. Ha concluso affermando che, nonostante le Rai siano sempre state lottizzate, “loro non sanno neanche lottizzare”.
Un commento che divide
Le parole di Scanzi hanno acceso il dibattito in studio, dividendo il pubblico e alimentando la polemica. La puntata ha rappresentato un nuovo capitolo di critica serrata al governo e al centrodestra, con Scanzi che non ha risparmiato nessuno, usando il suo consueto stile diretto e provocatorio. Resta da vedere quale sarà la reazione delle figure politiche chiamate in causa, ma una cosa è certa: le sue dichiarazioni non passeranno inosservate.