Scanzi in tv: “Meloni è un Berlusconi biondo” IL VIDEO

Durante la puntata di Otto e mezzo, Andrea Scanzi ha detto che la Meloni è un Berlusconi con i capelli biondi.

Come capita spesso, Scanzi ha partecipato alla trasmissione Otto e mezzo. Sentite cosa ha detto. “Meloni? L’ho chiamata camaleonte, forse sono stato persino troppo benevolo in quel titolo e nel contenuto del libro. Se dovessi cambiare titolo la potrei chiamare Giorgia due facce. Che urla in campagna elettorale poi però quando è andata al potere un minuto dopo obbedisce ciecamente all’Europa. Parlare di vittoria sul patto di stabilità mi pare eccessivo, quando hanno raccontato in queste settimane che non si firmava per la ratifica del Mes. E mi fa ridere quando si fa ascoltare, quando va all’estero, perché parla inglese. Ma dobbiamo stare attenti a confondere l’educazione con gli effetti reali”.

L'affondo a Otto e mezzo

“Quello che hanno fatto è terrificante nei confronti della libertà di informazione. Hanno messo il bavaglio ai giornalisti. Non passa giorno in cui l’attenzione non è tanto quello che scopre Report, ma il fatto che Report sia percepito come un ostacolo. Questo non ha nulla di nuovo rispetto ai tempi berlusconiani. Meloni è una Berlusconi bionda” conclude Scanzi nel suo intervento.

Ma cosa prevede questa legge bavaglio? È vietato pubblicare l’ordinanza di custodia cautelare fino alla chiusura delle indagini preliminari o fino al termine dell’udienza preliminare. Ecco la norma bavaglio introdotta dal centrodestra con un blitz alla Camera, come emendamento alla legge di delegazione europea, la legge che ogni anno serve a recepire le direttive di Bruxelles.

La norma, che dovrà essere ora approvata dal Senato, delega il governo a “modificare l’articolo 114 del codice di procedura penale prevedendo, nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione e in attuazione dei principi e diritti sanciti dagli articoli 24 e 27 della Costituzione, il divieto di pubblicazione dell’ordinanza di custodia cautelare finché non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell’udienza preliminare in coerenza con quanto disposto dagli articoli 3 e 4 della direttiva Ue 2016/343 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016”.

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