Roberto Scarpinato ha fatto un grandissimo intervento al Senato, attaccando il governo ed in particolare la riforma del ministro Nordio.
Roberto Scarpinato ha fatto un grandissimo intervento al Senato, attaccando il governo ed in particolare la riforma del ministro Nordio. “Il dibattito sul Ddl Nordio ha fatto comprendere all’opinione pubblica che questa legge non risponde agli interessi dei comuni cittadini ma ad altri interessi che si celano dietro motivazioni di facciata e tecnicismi. È un disegno politico che ambisce a riscrivere l’ordinamento statale ed il sistema penale, sostituendo l’uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge e il controllo democratico sull’esercizio del potere pubblico con un impianto anti democratico, anti egualitario e classista”.
L'attacco al governo
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“Questa legge – ha aggiunto Scarpinato – cancella l’abuso d’ufficio e noi abbiamo dimostrato come dopo la riforma del 2020 sia falsa la motivazione della paura della firma e abbiamo registrato l’imbarazzato silenzio della maggioranza. È chiaro a tutti come l’abrogazione del reato declini la concezione che questa maggioranza ha del potere pubblico e dei suoi rapporti con i cittadini. Si stabilisce infatti che i cittadini saranno privi di ogni difesa contro gli abusi della pubblica autorità. Si pensi a chi nei concorsi e nelle assunzioni favorisce i parenti, gli amici degli amici, o i clienti. Abbiamo dovuto registrare lo stesso silenzio sulla grave amputazione del reato di traffico di influenze illecite, tipico di faccendieri della peggior specie. Dicono no ad una legge per disciplinare le lobbies e sì ad una legge che favorisce la proliferazione delle lobbies illegali.
Sono norme criminogene perché, abolendo la deterrenza della sanzione penale, incoraggiano la proliferazione degli abusi e rilanciano la diffusione di alcune delle più gravi patologie del potere: dagli abusi finalizzati ad ottenere voti in cambio di favoritismi, al nepotismo che mortifica il merito e premia la logica dell’appartenenza, ai comportamenti sopraffattori nei confronti di coloro che non si piegano. Tutte le norme del Ddl rendono più difficili le indagini sui reati dei colletti bianchi e il loro arresto. Nella foga di coprire le malefatte dei potenti, con le norme sulle intercettazioni il governo colpisce pure i diritti degli indagati. In un bilanciamento tra l’interesse dell’indagato a conoscere tutti gli atti per la sua difesa e l’interesse di complici e personaggi eccellenti a non lasciare alcuna traccia di sé, il centrodestra non ha esitato a calpestare il garantismo e a privilegiare l’interesse a garantire l’impunità di altri complici. Il gruppo M5S voterà contro questo disegno di legge perché noi non rappresentiamo l’Italia delle caste e dei privilegi. Noi rappresentiamo l’Italia di tutti i cittadini che si identificano nei valori di uguaglianza e di legalità della nostra Costituzione” ha concluso Scarpinato.