Nei giorni scorsi Lilli Gruber ha avuto ospite a «Otto e mezzo» Elly Schlein, la segretaria del PD. Un’intervista in cui la conduttrice ha incalzato più volte la segretaria del PD insieme a Massimo Giannini de La Stampa: «Lei oggi ha detto, parlando di Lampedusa, che è la dimostrazione del fallimento delle politiche di esternalizzazione del Governo. Ma chi la capisce se lei parla così?». Panico in studio. Ma andiamo con ordine. La segretaria dem si è trovata più volte in difficoltà durante la trasmissione. Dal «ma chi la capisce se parla così?» al «lei non dice una parola chiara».
Una puntata alquanto movimentata, insomma, quella di Otto e mezzo. La segretaria del Pd, che aveva appena disdetto l’intervista programmata con Francesca Fagnani sulla Rai, temendo domande personali troppo aggressive, si è trovata più volte in difficoltà durante la trasmissione, mentre sia Gruber sia Giannini la incalzavano con le loro domande. Argomento chiave della puntata i migranti, tema caro alla segretaria del Partito Democratico. A un certo punto Gruber ha chiesto a Schlein: «La interrompo subito: lei oggi ha detto, parlando di Lampedusa, che è la dimostrazione del fallimento delle ‘politiche di esternalizzazione del governo’. Ma chi la capisce se parla così?».
La leader pd ha avuto un attimo di blackout, ha sbarrato gli occhi e poi ha spiegato che cosa intendesse: «Vuol dire che pagare i dittatori per tentare di bloccare i flussi non solo vìola i diritti delle persone, ma non blocca nemmeno i flussi». Quindi Gruber e Giannini hanno chiesto a Schlein se andrà avanti sulla riduzione delle spese militari. «Ce ne occuperemo quando saremo al governo», ha glissato la segretaria. Ma Giannini non ha voluto mollare l’argomento: «Lei non dice una parola chiara. Io penso che questo sia il vero limite della sua segreteria: non è che è troppo di sinistra, è che non è chiara su alcune questioni fondamentali».
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Poi è stato chiesto a Schlein se sarà capolista in tutte le circoscrizioni alle prossime Elezioni Europee. «L’argomento non è all’ordine del giorno». «No, no, non ci risponde», è stata la replica corale di Gruber e Giannini. Cambio di argomento: forse meglio parlare di «colore». «Per vestirsi usa ancora la sua armocromista?», ha chiesto Gruber. «Si sono scritte un sacco di fake news. Ho letto di camicie da 2.500 euro di Dior, che in realtà erano scontate a 82 euro sulla Rete», è stata la replica. «Rifarebbe quell’intervista a Vogue?», le ha chiesto Giannini. Sì, Schlein la rifarebbe: «Io non devo andare dove già mi conoscono, ma come Pd dobbiamo ricostruire la nostra credibilità presso mondi che non ci hanno più guardato». Comunque c’è stata una domanda a cui la segretaria ha dato una risposta inequivocabile. Quando Giannini le ha fatto osservare che se va sotto il 20% alle Europee rischia di perdere la segreteria, Schlein è stata netta: «Io ho un mandato di quattro anni»
Nata il 12 gennaio 1981 a New York, Elly è cresciuta a Bologna, dove ha sviluppato la sua passione per la politica e l’impegno sociale. Oggi è considerata una delle voci più influenti nella politica italiana. È segretaria del Partito Democratico e ha ricoperto diverse posizioni politiche di rilievo. Tra queste, è stata europarlamentare dal 2014 al 2019, dove ha lavorato su questioni chiave come i diritti delle donne, l’immigrazione e l’ambiente. Durante il suo mandato, ha dimostrato un impegno costante per la promozione dell’uguaglianza di genere e la difesa dei diritti umani. Una delle caratteristiche distintive di Elly Schlein è la sua passione per il cambiamento sociale. Ha dimostrato un forte impegno nel sostenere politiche più progressiste per affrontare le sfide contemporanee, come il cambiamento climatico e l’ineguaglianza economica. La sua visione si concentra sulla creazione di un’Italia più equa e sostenibile per tutti i suoi cittadini.