Poco fa Otto e mezzo, su La7, si è assistito a un acceso confronto tra la giornalista Lilli Gruber e il leader della Lega Matteo Salvini. In una puntata ricca di tensioni e scambi vivaci, i due si sono trovati a discutere di temi scottanti, come l’immigrazione e la recente presa di posizione di Elon Musk contro i giudici italiani, accusati di bloccare i trattenimenti dei migranti in Albania. Salvini, ospite della trasmissione, ha cercato di alleggerire l’atmosfera con un gesto inaspettato: un “Bacio Perugina” offerto alla conduttrice, come omaggio simbolico in occasione della “giornata della gentilezza”. Tuttavia, il gesto non ha impedito che la discussione virasse rapidamente verso un confronto serrato su politiche e narrative che, secondo Gruber, sono spesso distorte a scopo politico.
Un “Bacio” per stemperare le tensioni
Matteo Salvini ha aperto il suo intervento a Otto e mezzo con un tocco di gentilezza: dal suo taschino ha estratto un cioccolatino destinato a Gruber. “Oggi è la giornata della gentilezza, le ho preso un Bacio Perugina in Umbria, da dare a lei e uno a Lina Palmerini, non a Michele Santoro, lo regalo alle donne,” ha detto il senatore leghista, strappando un sorriso ironico al pubblico in studio. Il cioccolatino, pur pensato per stemperare i toni, si è rivelato solo una breve parentesi di leggerezza in una serata che ha visto un dibattito serrato su immigrazione e informazione.
Lo scambio rovente: “Basta fake news sull’immigrazione”
Il tentativo di Salvini di usare il “Bacio” per alleggerire la tensione si è scontrato subito con la fermezza della giornalista. Decisa a chiarire la sua posizione su un argomento che le sta particolarmente a cuore, Gruber ha subito incalzato Salvini, accusandolo di diffondere fake news sui social. “Ieri ha propagato questa fake news secondo cui sarei rinsavita e ora sarei contro l’immigrazione indiscriminata. Sono cose che dico da anni e anni. Lo dico da anni che non possiamo accogliere tutti,” ha dichiarato la conduttrice, rispedendo al mittente le insinuazioni e ribadendo come il suo punto di vista sia sempre stato sfumato e ragionato. Lungi dal voler sostenere un’accoglienza indiscriminata, Gruber ha voluto sottolineare che il suo approccio è improntato a un equilibrio che contempli sicurezza e umanità.
Salvini, senza lasciarsi destabilizzare, ha risposto cercando una sponda nelle parole di Gruber: “Perfetto, allora la pensiamo nella stessa maniera,” ha affermato, puntando su un’apparente convergenza di opinioni. Ma la conduttrice non si è lasciata impressionare, sottolineando che le sue parole sono state più volte travisate, specie quando si tratta di argomenti delicati come l’immigrazione e le politiche di accoglienza.
Il “Trump italiano” e la cravatta rossa
Un momento inusuale ha movimentato il dibattito quando Gruber ha puntato l’attenzione sulla cravatta rossa di Salvini, simile a quelle che caratterizzano l’abbigliamento dell’ex presidente americano Donald Trump. “Fa il Trump italiano?” ha chiesto la giornalista, pungolando il leader leghista. Salvini, sorridendo, ha risposto con ironia: “No, mia figlia mi ha detto che mi dona. C’è chi ha i suggeritori per i colori e paga gli armocromisti, io ascolto mia figlia.” La battuta, seppur leggera, nascondeva una sottile stoccata al dibattito sulla consulenza cromatica, tema che ha recentemente diviso l’opinione pubblica e che Salvini ha sfruttato per marcare la sua distanza dalle scelte “più raffinate” dei suoi avversari politici.
Il dibattito sull’immigrazione e le posizioni di Musk
La discussione si è poi spostata sul tema dell’immigrazione e sul recente intervento di Elon Musk, il magnate americano, che ha criticato la giustizia italiana per aver impedito i trattenimenti dei migranti in Albania. Salvini ha difeso le dichiarazioni di Musk, vedendole come una presa di posizione a favore del controllo dei flussi migratori, un tema caro alla Lega. Gruber, invece, ha evidenziato che tali dichiarazioni rischiano di fomentare tensioni e di offrire una visione distorta della realtà, appiattendo un tema complesso su una linea eccessivamente rigida.
La conduttrice ha ribadito che, sebbene ritenga giusto regolamentare i flussi, non condivide la narrativa della “chiusura totale”, sottolineando che la questione migratoria richiede un approccio umanitario bilanciato da un controllo efficace. Nel difendere il proprio punto di vista, Gruber ha espresso preoccupazione per quella che definisce una “tendenza alla semplificazione” di questioni sociali che, secondo lei, viene alimentata da figure di spicco come Salvini e Musk.
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La serata a Otto e mezzo ha così evidenziato le profonde differenze tra i due protagonisti, non solo in merito alle politiche sull’immigrazione, ma anche per quanto riguarda il modo di comunicare e di interpretare i fatti. Salvini ha cercato di usare l’ironia e i gesti simbolici, come il cioccolatino e la cravatta rossa, per smorzare la tensione e sottolineare un’alleanza “di fatto” con Gruber su temi di sicurezza e controllo dei flussi. Tuttavia, la giornalista ha tenuto il punto, difendendo la sua autonomia di pensiero e mettendo in guardia il pubblico dalle semplificazioni e dalle narrazioni di comodo.
Il confronto serrato, che si è concluso senza un vero punto di incontro, è apparso come un microcosmo delle tensioni che attraversano oggi la politica italiana, divisa tra istanze di sicurezza e richieste di umanità. Per Gruber, l’invito finale è stato alla responsabilità nella comunicazione: “In un’epoca di fake news, dobbiamo restare vigili e attenti a non cadere nelle trappole della propaganda.” Salvini, d’altra parte, ha lasciato intendere che, al di là delle divergenze, la politica necessita di pragmatismo, anche nelle critiche.
In un contesto politico polarizzato, l’incontro-scontro tra Gruber e Salvini a Otto e mezzo ha offerto una riflessione profonda e accesa, con due visioni contrapposte che, pur avvicinandosi per qualche istante, sembrano destinate a rimanere distanti.
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