Bruxelles è teatro di un nuovo scontro politico che coinvolge il Movimento 5 Stelle (M5S) e il Partito Democratico (PD), alimentando un clima di tensione che si riflette anche sul dibattito europeo. Il terreno del contendere è una lettera indirizzata alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, promossa dal M5S per richiedere un impegno concreto nella difesa dell’industria automobilistica e dei lavoratori del settore. Lo scontro si è acceso dopo dichiarazioni considerate offensive da parte dell’europarlamentare del PD Pina Picierno, che ha attaccato duramente Giuseppe Conte e la comunità del M5S, scatenando reazioni altrettanto critiche da parte del Movimento.
Morace (M5S): “Schlein prenda le distanze da Picierno”
Carolina Morace, europarlamentare del M5S, ha accusato Picierno di aver utilizzato toni gratuiti e offensivi nei confronti di Giuseppe Conte e del Movimento, richiamando la segretaria del PD, Elly Schlein, a prendere una posizione chiara. “La segretaria del Partito Democratico prenda le distanze dalle offese gratuite e false di Pina Picierno a Giuseppe Conte e a tutta la comunità del Movimento 5 Stelle”, ha dichiarato Morace, sottolineando l’importanza della lettera a von der Leyen come una proposta concreta per salvaguardare i posti di lavoro e il settore industriale europeo.
Morace ha ricordato che Picierno, in occasione della sua candidatura a vicepresidente del Parlamento Europeo lo scorso luglio, aveva auspicato un dialogo costruttivo con il M5S, salvo poi rinnegare quelle posizioni per convenienze personali. “L’intervista rilasciata a Repubblica dimostra che quelle dichiarazioni erano false e che le aveva fatte solo per raccattare qualche voto per mantenere la sua poltrona”, ha aggiunto Morace, concludendo con un invito a Schlein affinché difenda Conte e il Movimento dai “nostalgici del renzismo” presenti nel PD.
M5S: “Toni da bar e priorità sbagliate”
In una nota ufficiale, la delegazione del M5S al Parlamento Europeo ha rincarato la dose, accusando Picierno di usare “toni da bar” nei confronti di Conte e di tutta la comunità del Movimento. La delegazione ha evidenziato come, durante la sua presenza a Bruxelles, Giuseppe Conte abbia portato avanti una proposta ambiziosa: trasformare il fondo europeo per la guerra da 500 miliardi di euro in un fondo per il rilancio dell’automotive e la competitività industriale.
“Dica la Picierno se intende firmare la nostra lettera a von der Leyen e se la sua priorità è la militarizzazione dell’UE o la difesa dei lavoratori e del sistema industriale europeo”, si legge nella nota del Movimento. L’attacco prosegue, sottolineando come Picierno e altri esponenti del PD abbiano contribuito, con i loro voti, alla nascita di una Commissione Europea che “rinnega il Green Deal, sposa l’austerità e favorisce una militarizzazione dell’Unione”.
Il Recovery Fund e la credibilità di Conte
Il Movimento non ha mancato di ricordare il ruolo centrale di Giuseppe Conte nel negoziato europeo sul Recovery Fund durante la pandemia, negoziato che, sottolineano, fu condotto in lingua inglese e concluso con successo proprio grazie alla credibilità internazionale dell’allora premier italiano. “Attaccare Conte su questi punti denota una non troppo latente nostalgia per gli ‘shock’ di Matteo Renzi”, accusa il M5S, alludendo alle politiche divisive dell’ex segretario del PD.
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Un conflitto che riflette fratture interne
Lo scontro tra M5S e PD va oltre le singole dichiarazioni e riflette le profonde divergenze tra le due forze politiche su temi chiave come il futuro dell’industria europea, la sostenibilità ambientale e le politiche economiche. Se da un lato il Movimento insiste su una visione progressista e interventista per tutelare lavoratori e imprese, dall’altro il PD appare diviso tra un’ala più moderata e una più radicale.
La richiesta del M5S a Schlein di prendere una posizione netta rappresenta un test importante per la leadership della segretaria del PD, già alle prese con le difficoltà di mantenere unita una coalizione politica eterogenea. Questo scontro, inoltre, potrebbe influenzare i rapporti tra le due forze in vista delle prossime sfide politiche, sia a livello nazionale che europeo.
Un clima sempre più teso in Europa
Il dibattito sul futuro dell’automotive e delle politiche industriali si intreccia con una serie di decisioni cruciali che l’Unione Europea dovrà prendere nei prossimi mesi. Il fondo per la guerra e la trasformazione economica dell’Europa sono al centro di una contesa politica che vede coinvolte tutte le principali forze politiche, con conseguenze dirette sui cittadini e sui lavoratori.
In questo contesto, il conflitto tra M5S e PD rischia di polarizzare ulteriormente il dibattito, allontanando l’attenzione dai problemi concreti e dalle soluzioni necessarie. La speranza è che, superate le polemiche, il dialogo politico possa tornare a concentrarsi su ciò che davvero conta: la difesa del lavoro, la transizione ecologica e il rilancio dell’economia europea.