Scontro Travaglio – Italo Bocchino – Lui difende la Meloni, ma il giornalista del Fatto lo fa nero – VIDEO

Uno scontro di fuoco a Otto e Mezzo

Durante la puntata del 17 dicembre 2024 di Otto e Mezzo su La7, Marco Travaglio ha nuovamente attaccato il governo di Giorgia Meloni, puntando il dito contro le politiche economiche e sociali della premier, incluse le recenti polemiche sugli stipendi dei ministri. A difendere Meloni, invece, è intervenuto Italo Bocchino, che ha risposto con forza alle critiche, in particolare su temi come gli stipendi e le accuse rivolte al Movimento 5 Stelle.

Gli stipendi dei ministri: il botta e risposta

Marco Travaglio ha definito “illogica” la decisione del governo di uniformare gli stipendi dei ministri non parlamentari a quelli dei deputati. “Se scegli ministri che non sono parlamentari, sanno già che avranno lo stipendio da ministro, non quello da deputato. Perché allora adeguare le cifre? Non si capisce il senso, e non porta nemmeno risparmi concreti allo Stato,” ha dichiarato Travaglio.

Italo Bocchino, però, è intervenuto a difesa della premier, sottolineando che la misura punta a garantire equità e attrarre competenze di alto livello. “Non è una questione di soldi, ma di serietà istituzionale. Se vuoi persone qualificate, non puoi farle rinunciare a una retribuzione adeguata solo perché non siedono in Parlamento,” ha ribattuto Bocchino. “È giusto che ci sia parità di trattamento tra ministri, altrimenti rischiamo di scoraggiare i migliori dal servire il Paese.”

Polemiche sui 5 Stelle: Bocchino affonda

Il dibattito si è acceso ulteriormente quando Giorgia Meloni è stata accusata di aver usato una vicenda legata al Movimento 5 Stelle per distogliere l’attenzione da problemi più gravi. Meloni aveva attaccato Giuseppe Conte, accusando i 5 Stelle di aver regalato 300mila euro di fondi pubblici a Beppe Grillo attraverso contratti di consulenza per la comunicazione politica.

Italo Bocchino ha difeso Meloni, accusando il Movimento di ipocrisia: “Parlano di moralità, ma i fatti dicono altro. I 5 Stelle hanno destinato una somma enorme a Grillo, e ora cercano di giustificarsi. È una vicenda che mette in luce come il loro approccio al denaro pubblico non sia poi così diverso da quello che criticano negli altri.”

Le critiche di Travaglio sulla sostanza delle politiche

Nonostante le difese di Bocchino, Travaglio ha riportato il dibattito sulle priorità economiche del governo, accusando Meloni di incoerenza. “Non ci sono soldi per aumentare le pensioni minime, ma c’è tempo per discutere degli stipendi dei ministri. È una contraddizione evidente,” ha detto.

Travaglio ha poi criticato la gestione del reddito di cittadinanza e il fallimento della misura sostitutiva introdotta dal governo: “Hanno eliminato il reddito di cittadinanza senza avere una vera alternativa. Ora i poveri si trovano in una situazione ancora più critica, mentre nel resto d’Europa si aumentano i sussidi per affrontare la povertà crescente. Questo governo è fuori dalla realtà.”

Le accuse di Travaglio: “Meloni non influenza niente”

Travaglio ha iniziato il suo intervento criticando l’operato della premier, definendola un’influente priva di reale influenza in Europa. “Ma la domanda è: noi cosa ce ne facciamo di una influente che poi non influenza niente in Europa?”, ha affermato, riferendosi con ironia al recente riconoscimento ottenuto dalla Meloni da Politico.eu come leader influente. L’affondo è proseguito con un riferimento diretto al piano per i centri in Albania, etichettato dal giornalista come un esperimento destinato al fallimento. Citando Albert Einstein, Travaglio ha accusato il governo di insistere su soluzioni che, a suo dire, non porteranno risultati diversi, definendo tale approccio “follia”.

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Scontro con Bocchino: sarcasmo e frecciate

Il confronto si è acceso ulteriormente quando Italo Bocchino, anche lui ospite della puntata, ha replicato al direttore del Fatto Quotidiano: “È quello che fai tu tutti i giorni, Marco”. Il commento di Bocchino, carico di sarcasmo, ha lasciato il segno, ma non è riuscito a interrompere il fiume di critiche di Travaglio. Il giornalista ha ribadito che i centri in Albania rappresentano una scelta sbagliata e dispendiosa, aggiungendo: “Facciano dei campi da padel, tanto quei centri resteranno vuoti. È inutile dire che si va avanti. Andrete avanti a sbattere la testa, ma con i nostri soldi”.

Ursula von der Leyen e l’assenza di dialogo

Un elemento particolarmente controverso della puntata è stata la mancata menzione da parte di Travaglio delle parole di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, che proprio nella stessa giornata aveva dichiarato apertura a soluzioni condivise sul modello albanese. La reticenza di Travaglio su questo punto ha sollevato interrogativi sulla sua imparzialità e ha alimentato il dibattito tra gli ospiti.

Un clima di tensione crescente

La puntata si è svolta in un clima di tensione crescente, con il governo Meloni e il suo operato al centro di attacchi frontali e controrepliche pungenti. Le critiche di Travaglio riflettono una frattura sempre più evidente tra le posizioni della stampa critica e l’esecutivo, alimentando un dibattito polarizzato non solo sulle politiche migratorie, mai anche sulla leadership italiana in Europa.

Il video

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