L’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) ha deciso di avviare un’azione legale contro il condirettore di Libero, Pietro Senaldi, per le sue dichiarazioni rilasciate il 21 agosto durante la trasmissione In Onda su La7. Senaldi aveva affermato che “la magistratura è uno dei cancri del Paese”, scatenando la reazione dell’Anm, che ha ritenuto la frase diffamatoria e lesiva della dignità dell’ordine giudiziario.
L’iniziativa, mai presa prima dall’Anm, è stata approvata dal Comitato direttivo centrale con dieci voti favorevoli, nove contrari e otto astenuti. L’eventuale risarcimento danni richiesto sarà devoluto in beneficenza alla Fondazione Airc per la ricerca sui tumori. Parallelamente, è stato presentato un esposto alla Procura di Roma per vilipendio dell’ordine giudiziario e sono state fatte segnalazioni alla Presidenza della Repubblica, al Consiglio superiore della magistratura e all’Ordine dei giornalisti.
La vicenda ha suscitato reazioni contrastanti. Da una parte, vi sono coloro che ritengono la causa necessaria per difendere la dignità della magistratura, mentre altri, tra cui membri di Magistratura democratica, hanno giudicato controproducente l’iniziativa, temendo un effetto boomerang in termini di opinione pubblica.
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Il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, ha sottolineato l’importanza di distinguere tra critica legittima e vilipendio, evidenziando il pericolo derivante dall’uso di un linguaggio offensivo nei confronti delle istituzioni. Anche il giornalista Antonio Padellaro, presente in trasmissione, aveva criticato Senaldi, ricordando il sacrificio di molti magistrati e chiedendo maggiore rispetto per l’istituzione e il suo ruolo costituzionale.
Questo caso si inserisce in un contesto più ampio di tensioni tra politica e magistratura, con diverse polemiche recenti sui presunti attacchi ai giudici e sull’indipendenza del sistema giudiziario.
IL VIDEO DELL’ACCADUTO qui:
