Durante la puntata de ‘L’aria che tira’, condotto da Mirta Merlino si assiste allo scontro tra l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero e il condirettore di Libero Pietro Senaldi. Finisce al centro del dibattito il “titolo” contro l’ex Sindaco Virginia Raggi.
Ecco il titolo per cui Libero è stato condannato:
Tutto inizia da Myrta Merlino che afferma: “Hai una grande occasione, oggi hai l’occasione di dire che non rifaresti mai il titolo di Libero su Virginia Raggi e la patata bollente, così chiudiamo la vicenda per sempre”.
Ma Senaldi non ci sta “Quella era una critica politica, mica una critica estetica, non ho perso una grande occasione, l’ho spiegato in tutti i modi che non era di certo una critica fisica, che non abbiamo mai criticato per altro. Se mi dici alla luce della condanna non lo rifarei, ma io lo difendo giornalisticamente, erano i suoi compagni di partito che dicevano come mai questa qui si è fatta fare due polizze vita dall’uomo che ha poi fatto assessore e al quale telefonava dal tetto del Campidoglio. È la fotografia di uno scandalo nato internamente ai Cinquestelle, io mi ritengo vittima di un’ondata moralistica che ha travolto il giornalismo, mi sembra molto più grave titolare ‘Strage di Stato’ sui migranti morti”, replica Senaldi.
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Elsa Fornero ribadisce: “Sono senza parole”.
“E allora stia zitta! Stia zitta! Stia zitta se non ha parole, perché io sto parlando” le risponde il giornalista al quale lei ribatte: “Lei è un maleducato, da sempre è un maleducato”.
Senaldi continua: “Perché lei invece è una professoressa di educazione… Ma per favore”
Interviene Gianrico Carofiglio affermando: “Non bisognerebbe mai offrire a qualcuno la possibilità di rimediare ad una brutta figura”.
Senaldi risponde: “È vero, non bisognerebbe dare la parola a chi la pensa diversamente… Ma scusatemi, io vengo qui processato per un titolo di 6 anni fa, è un titolo politico, con una critica politica. Il giornale per cui lei scrive professoressa ha titolato ‘Strage di Stato’, è una strage di Stato? Mi dà il suo parere personale”.