Sergio Mattarella: “Più volte ho promulgato leggi che…” – LE PAROLE SHOCK – IL VIDEO INEDITO

 Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affrontato con chiarezza e profondità il delicato ruolo istituzionale che riveste, durante un incontro con gli studenti nell’ambito dell’evento “25 anni di Osservatorio permanente giovani-editori”, presieduto da Andrea Ceccherini. Nell’occasione, Mattarella ha trattato tematiche cruciali per la democrazia, soffermandosi su questioni legate al rapporto tra poteri dello Stato, al ruolo dell’informazione e alla funzione della Presidenza della Repubblica.

Promulgare leggi non condivise: un dovere istituzionale

Il Capo dello Stato ha sottolineato come, nel corso del suo mandato, gli sia accaduto più volte di promulgare leggi che riteneva “sbagliate” o “inopportune”. Una dichiarazione che mette in luce l’equilibrio tra le proprie convinzioni personali e il rispetto del ruolo istituzionale: “Più volte mi è avvenuto di promulgare una legge che non condivido, che ritengo sbagliata, anche inopportuna, ma è stata approvata dal Parlamento che esercita la volontà politica e io ho il dovere di promulgare”. L’unico limite a questo obbligo, ha aggiunto, è rappresentato da eventuali evidenti incostituzionalità, che in quel caso richiedono il veto presidenziale.

Il principio dell’equilibrio tra i poteri dello Stato

Mattarella ha inoltre affrontato il tema del rapporto tra i diversi poteri dello Stato, ricordando che questi non devono essere considerati come entità contrapposte in competizione tra loro. “I poteri dello Stato non sono fortilizi contrapposti che cercano di strappare territorio l’uno all’altro. Sono tutti chiamati a collaborare ciascuno nel suo compito, rispettando quello degli altri”. Un riferimento diretto al principio di check and balance, volto a garantire un equilibrio tra le istituzioni e a prevenire concentrazioni di potere.

Secondo il Presidente, il sistema di contrappesi e limiti è fondamentale per assicurare la tenuta democratica del Paese. Ogni organo deve riconoscere l’importanza del potere degli altri e mantenere un controllo reciproco. “Il contenimento dei propri limiti è fondamentale, così come il controllo di organi imparziali”.

Informazione: “Non è un prodotto, ma un bene essenziale”

Nel suo intervento, Mattarella ha dedicato un’ampia riflessione all’informazione, definendola “un bene essenziale” per la democrazia e non un mero prodotto commerciale. “Il diritto-dovere di informare e di essere informati è garantito dall’articolo 21 della nostra Costituzione. I cittadini possono formarsi un’opinione autentica soltanto se viene garantita un’informazione libera, indipendente e plurale”.

Il Presidente ha riconosciuto l’importanza della professionalità giornalistica nel certificare la verità dei fatti e ha ribadito il ruolo dei media come “cani da guardia della democrazia”. Ha inoltre sottolineato che non esiste e non deve esistere un “ministero della verità”, ma che il confronto tra opinioni diverse rappresenta un valore imprescindibile per la crescita democratica.

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Il Capo dello Stato come arbitro e meccanico

Mattarella ha infine definito il ruolo del Presidente della Repubblica come quello di un arbitro che interviene solo quando il sistema si blocca: “Il Presidente della Repubblica entra particolarmente in attività quando il sistema si blocca, quando per una qualunque causa c’è un inceppamento del sistema, perché non tutto è prevedibile”. In questi casi, ha aggiunto, il Presidente si trasforma anche in un “meccanico”, che si adopera per riparare il funzionamento del sistema istituzionale.

Questa metafora sottolinea l’importanza del ruolo di garanzia della Presidenza della Repubblica, che non si limita a vigilare sull’ordinamento, ma agisce per ristabilire l’equilibrio quando necessario.

Un messaggio di responsabilità e dialogo

Le parole di Mattarella, rivolte agli studenti, rappresentano un invito al dialogo, alla riflessione critica e al rispetto delle istituzioni democratiche. La sua visione del ruolo presidenziale si basa su un rigoroso rispetto della Costituzione e sulla consapevolezza che l’equilibrio tra i poteri è il fondamento di una democrazia solida. In un contesto politico spesso polarizzato, le sue dichiarazioni si ergono come un richiamo alla responsabilità collettiva e al valore del confronto civile.
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