Sgarbi e i guadagni extra: “300mila euro in 9 mesi”. Ecco cosa rischia

Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, Sgarbi avrebbe incassato 300mila euro in 9 mesi da mostre e premi, ma la legge lo vieta.

Si è scatenata un’accesa polemica in merito alle attività extra lavorative del sottosegretario di Stato Vittorio Sgarbi nel campo dell’arte, poiché pare che abbia guadagnato oltre 300.000 euro da febbraio a oggi. Questi guadagni sembrano coinvolgere non solo Sgarbi ma anche il suo capo segreteria e la sua compagna. Tutto ciò solleva delle domande in merito a una legge che da vent’anni impone ai titolari di incarichi politici di dedicarsi esclusivamente agli interessi pubblici, vietando attività professionali correlate alla loro posizione di governo.

Sgarbi nei guai?

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Il 12 novembre Sgarbi dovrebbe presiedere la giuria di Miss Italia, un impegno che comporterebbe un compenso di 10.000 euro per tre ore di lavoro. Inoltre, ha un fitto calendario di impegni con i comuni, per i quali richiede tra 5.000 e 7.000 euro (più IVA) per una o due ore di partecipazione, anche se non può presenziare a causa di altri impegni televisivi. Ad esempio, per una lectio magistralis su Caravaggio, chiede 200 euro al minuto, mentre per la cura di una mostra sulla “Vergine delle Rocce” ad Agrigento, richiede ben 35.000 euro. In sei mesi, ha accumulato oltre 300.000 euro in guadagni.

Ciò solleva preoccupazioni dal momento che Sgarbi è stato pagato dal governo italiano a partire dal 31 ottobre 2022 per svolgere il suo incarico di sottosegretario. Secondo documenti esaminati dal Fatto Quotidiano, sembra che Sgarbi e i suoi collaboratori abbiano creato un’industria parallela basata sulla sua attività artistica. Sebbene sia condotta in modo trasparente, le retribuzioni risultano oscure, spesso assegnate ad altri e talvolta etichettate come “missioni”, poi rimborsate dal ministero. Ciò solleva dubbi su un possibile doppio pagamento da parte di Sgarbi, il che potrebbe configurarsi come una truffa.

La fatturazione alla compagna

In alcuni casi, il critico-sottosegretario viene pagato direttamente da aziende private che sponsorizzano eventi culturali organizzati da enti pubblici. Ad esempio, la lezione su Caravaggio del 5 ottobre è stata finanziata da Kronospan di San Vito al Tagliamento. È un’azienda che produce pannelli in legno, mentre l’inaugurazione della mostra su Warhol è stata sponsorizzata da Marea Srl di Rovigo. La partecipazione di Sgarbi a tali eventi, sebbene sia contrattualmente presentata come “storico e critico d’arte”, è quella di un sottosegretario. La legge vieta ai titolari di incarichi governativi di ricevere compensi per attività connesse alla loro posizione, sia da soggetti pubblici che privati.

Le retribuzioni vengono principalmente assegnate a due società, entrambe associate a Sgarbi: Ars Srls e Hestia Srl. La prima ha un capitale sociale di 1.000 euro ed è amministrata da Antonino “Nino” Ippolito, che è anche il capo segreteria di Sgarbi. La seconda società è stata fondata nel 2018 da Sabrina Colle, la compagna di lunga data di Sgarbi e la sua attuale “manager”. Entrambe le società sembrano essere state create quando Sgarbi ricopriva incarichi politici in Sicilia, come assessore ai Beni Culturali e sindaco, ruoli che potrebbero essere incompatibili con le attività di conferenziere retribuite. Sgarbi nega qualsiasi violazione della legge, affermando che le sue attività sono consentite e che sta agendo in modo legale. Tuttavia, le questioni rimangono aperte, sollevando dubbi sulle normative in vigore e sul ruolo delle autorità competenti nel monitorare tali situazioni.

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