In un video pubblicato sui social, Vittorio Sgarbi ha fatto esplodere tutta la sua rabbia per le recenti notizie che lo riguardano.
In un video pubblicato sui social, Vittorio Sgarbi ha fatto esplodere tutta la sua rabbia per le recenti notizie che lo riguardano. Un lungo video di oltre otto minuti. Così Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura accusato di riciclaggio per il quadro di Manetti rubato nel castello di Buriasco, decide di rispondere ai parlamentari che hanno firmato una mozione, in questi giorni in discussione alla Camera, per la revoca della sua nomina a sottosegretario. Nella lunga invettiva, Sgarbi prima afferma di “non aver fatto niente”, poi attacca, facendo i nomi dei firmatari della mozione: “Oggi parlano dei fantasmi…Io sono Vittorio Sgarbi, ho detto, ho fatto, ho scritto, ho parlato…Mi dica chi di voi sa qualcosa dei nomi che ho letto, qualcosa che abbiano fatto, per cui esistano”. Sottolineando che i parlamentari ascoltano solo le parole dei giornali, poi, prosegue, rivolgendosi anche direttamente ai firmatari: “Li sentirete nominare solo questa volta e mai più, perché non esistono…Se qualcuno sa chi siete lo dica, e dica cosa avete fatto da parlamentari. Non siete uomini, non siete nulla”.
Alla Camera la mozione di sfiducia del M5S
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Sentite Lomuti del M5S ieri alla Camera: “La mozione che il Movimento 5 stelle ha presentato sul Sottosegretario di Stato per la Cultura, Vittorio Sgarbi, chiama quest’Aula a rispondere a una domanda tanto semplice, quanto fondamentale: se può, un membro del Governo coinvolto in un’inchiesta, prima giornalistica e poi anche giudiziaria, che attiene al riciclaggio di un prezioso dipinto del Seicento, continuare a rivestire il ruolo di Sottosegretario di Stato per la Cultura e a detenere, tra le altre, la delega alla tutela e alla sicurezza del patrimonio culturale”. Inizia così l’intervento, di fronte a un’Aula vuota, di Arnaldo Lomuti, il deputato M5s che ha presentato la mozione per la revoca della nomina a sottosegretario alla Cultura di Vittorio Sgarbi.
Per Lomuti la questione è di “opportunismo” e non è un “giustizialismo anticipato”, ma piuttosto si tratta di “salvaguardare l’immagine del nostro Paese“. “In quale Paese serio e civile sarebbe possibile il verificarsi di una situazione come quella di Sgarbi e la permanenza di questa sua carica? Ve lo dico io: in nessun Paese, tant’è vero che il suo caso sta già rimbalzando nella cronaca internazionale, esponendo l’Italia, per l’ennesima volta, al pubblico ludibrio e assestando un nuovo colpo mortale al prestigio e all’onore delle nostre istituzioni, già messe a durissima prova dai casi Pozzolo, Delmastro, Gasparri, Santanché, Durigon, eccetera”, insiste il parlamentare, evidenziando come il caso Sgarbi “rappresenti l’anello di una catena di scandali, conflitti di interesse e situazioni veramente imbarazzanti, che dipingono il quadro sconcertante di una gestione imbarazzante, che pesa sulle spalle di Giorgia Meloni”.