L’intervento dell’eurodeputata di Podemos Irene Montero al Parlamento europeo ha acceso i riflettori su una questione estremamente delicata e controversa. Tutto è iniziato quando la vicepresidente del Parlamento, Christel Schaldemose, ha chiesto a Montero di togliersi la kefiah, il copricapo simbolo della cultura araba e della causa palestinese, prima di iniziare il suo discorso. La richiesta è stata vista da molti come un tentativo di censurare un gesto simbolico di solidarietà con il popolo palestinese.
Montero ha reagito immediatamente, iniziando il suo intervento con un’accusa diretta all’Europa: “Le norme internazionali impediscono i genocidi, ma qui l’Europa ne sta appoggiando uno.” Le sue parole hanno messo in evidenza una critica feroce nei confronti del ruolo dell’Unione Europea nel conflitto tra Israele e Palestina, sostenendo che le istituzioni europee stiano violando i principi fondamentali del diritto internazionale.
Il discorso di Irene Montero
L’eurodeputata ha proseguito il suo intervento con toni duri, denunciando l’atteggiamento dell’Unione Europea nei confronti di quello che ha definito come un genocidio in corso. Montero ha accusato le autorità europee di continuare a sostenere Israele nonostante le gravi violazioni dei diritti umani. Ha dichiarato:
“Le norme internazionali impediscono i genocidi e, tuttavia, qui l’Europa ne sta appoggiando uno. Questa norma non viene rispettata. Signor Commissario, perché continuate a dare sostegno ai genocidi? Questo non è una crisi umanitaria, è un’invasione e un genocidio. Se l’Europa smettesse di comprare e vendere armi ai genocidi e di consentire il transito di armi, se rompesse le relazioni commerciali e l’accordo di associazione, Israele non potrebbe continuare.”
Montero ha fornito numeri impressionanti sulle vittime del conflitto: più di 43.000 persone uccise a Gaza e oltre 1.000 in Libano, denunciando inoltre gli attacchi israeliani contro le missioni di pace delle Nazioni Unite, definiti come atti di guerra contro paesi europei, senza che ci sia stata una reazione significativa da parte dell’Europa.
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Un’accusa di complicità
Nel suo intervento, Montero ha anche criticato la propaganda che giustifica le azioni di Israele come diritto alla difesa. Ha affermato che riconoscere il genocidio come tale e interrompere la narrativa che supporta il “diritto di Israele a difendersi” costringerebbe Israele a cessare i bombardamenti contro scuole, ospedali e campi profughi e a smettere di usare il fosforo bianco in Libano.
“Se chiamate il genocidio con il suo nome e smettete di partecipare alla propaganda sionista, allora lo Stato terrorista di Israele dovrà cessare di distruggere scuole, ospedali, campi profughi e di bombardare il Libano con fosforo bianco, bruciando vive le persone negli ospedali.”
Montero ha concluso il suo discorso con un severo monito all’Europa, affermando che la barbarie in corso è sotto gli occhi di tutti e che nessuno potrà dire di non sapere. Ha sollevato la questione della moralità e della legalità internazionale, chiedendo: “A cosa serve l’Europa, se permette che il più forte prevalga calpestando la dignità dell’umanità e la legalità internazionale?” Ha esortato le istituzioni europee a praticare un embargo totale sulle armi e a interrompere le relazioni con Israele, accusandole di complicità se non agissero in tal senso.
Conclusione
Il discorso di Irene Montero ha rappresentato una denuncia potente contro il sostegno europeo alle azioni di Israele e ha messo in evidenza le gravi preoccupazioni riguardo alle violazioni dei diritti umani nel conflitto israelo-palestinese. Le sue parole hanno sollevato un dibattito acceso sull’imparzialità dell’Unione Europea e sulle sue responsabilità etiche e politiche nei confronti di uno dei conflitti più complessi del mondo contemporaneo. L’intervento ha posto l’accento sulla necessità di un cambiamento radicale nella politica europea per evitare di essere considerati complici di gravi violazioni del diritto internazionale.
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