Il caso che coinvolge il deputato regionale Carlo Auteri e l’utilizzo di fondi pubblici per progetti culturali in Sicilia ha assunto toni drammatici, alimentato da registrazioni audio che mostrano minacce e linguaggio violento. Il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia, infatti, è stato registrato durante un alterco con Ismaele La Vardera, ex inviato de Le Iene e deputato al gruppo misto. L’audio, trasmesso su Piazzapulita su LA7, ha scosso l’opinione pubblica e ha messo in difficoltà Fratelli d’Italia, partito di Auteri.
La vicenda è iniziata con le accuse di La Vardera su presunti finanziamenti irregolari elargiti a “Progetto Teatrando,” un’associazione culturale fondata dallo stesso Auteri, che avrebbe ricevuto 100 mila euro per attività svolte al Teatro Musco di Catania. Le accuse di La Vardera ruotano attorno al presunto uso personale dei fondi pubblici, con l’aggravante di aver destinato parte delle risorse a progetti legati alla madre di Auteri.
Durante un incontro nei bagni dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), La Vardera ha deciso di registrare la conversazione con Auteri, che reagisce in modo aggressivo: “Non ti permettere di dire ai colleghi che io ho dato soldi a mia madre perché io ti affogo là dentro.” Al culmine della conversazione, Auteri minaccia: “Io ti piglio e ti butto là sotto.” Le parole di Auteri, già dure, sono ulteriormente aggravate dal suo ruolo istituzionale, suscitando condanne da tutti i fronti politici.
Reazioni Politiche e Autosospensione di Auteri
La registrazione ha provocato reazioni immediate. Giuseppe Antoci, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, ha condannato il comportamento di Auteri e sollecitato una presa di distanza da parte di Fratelli d’Italia, invitando il partito a dimostrare che la politica può essere un “servizio per la comunità”. Anthony Barbagallo e Michele Catanzaro, rispettivamente segretario e capogruppo del PD all’ARS, hanno sottolineato come il “metodo-Auteri” sia emblematico di una politica del centrodestra che trasforma gli incarichi pubblici in “affari di famiglia.”
Di fronte alla pressione crescente, Auteri ha scelto di autosospendersi da Fratelli d’Italia, esprimendo rammarico per i toni usati e attribuendo l’accaduto a una reazione a quella che ha definito una “persecuzione” da parte di La Vardera, che ha visto coinvolti anche i suoi affetti familiari. Giorgio Assenza, capogruppo FdI all’ARS, ha manifestato solidarietà per la “provocazione” subita da Auteri, aggiungendo di confidare nella sua “volontà di fare chiarezza.”
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Le Indagini e il Futuro del FURS in Sicilia
La Corte dei Conti ha aperto un’inchiesta per chiarire le modalità di erogazione dei fondi FURS (Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo) alle associazioni culturali, che in media hanno ricevuto 100 mila euro ciascuna, con alcune assegnazioni che superano i 300 mila euro. Gli inquirenti della Guardia di Finanza stanno verificando eventuali irregolarità, specialmente nei casi in cui i fondi sono stati assegnati a enti con legami diretti con esponenti politici.
L’inchiesta non riguarda solo le associazioni culturali ma solleva una questione più ampia sulla gestione dei fondi pubblici in Sicilia. In passato, il FURS è stato oggetto di critiche per presunte favoritismi, e il caso Auteri ha riportato alla luce il dibattito su trasparenza e meritocrazia nell’assegnazione dei contributi regionali. Le richieste di una riforma che renda più trasparente la gestione dei fondi pubblici sono diventate centrali nella discussione politica siciliana.
Solidarietà a La Vardera e Appello alla Politica
Molti rappresentanti, tra cui Gianfranco Miccichè, ex presidente dell’ARS, hanno espresso solidarietà a La Vardera, condannando le minacce ricevute e chiedendo trasparenza sull’uso dei fondi pubblici. Miccichè ha evidenziato come tali episodi all’interno delle istituzioni siano “intollerabili.” L’augurio, espresso da molte parti, è che l’inchiesta possa far luce su questa vicenda e ristabilire fiducia nelle istituzioni, dimostrando che la politica può effettivamente rappresentare un servizio per i cittadini.
La vicenda resta aperta, e l’attenzione è ora sulle decisioni future di Fratelli d’Italia e sui risultati dell’inchiesta della Corte dei Conti, che si preannuncia come un banco di prova per la trasparenza politica in Sicilia.
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