L’arresto di Giuseppe Castiglione, deputato siciliano del gruppo Popolari e Autonomisti, solleva gravi interrogativi sulla persistenza delle infiltrazioni mafiose nella politica regionale. Questo evento mette in discussione anche la posizione di Renato Schifani, attuale Presidente della Regione Siciliana, eletto con il sostegno della stessa coalizione.
Come riporta il giornale “La Sicilia”: Voti elettorali in cambio di appalti pubblici. L’operazione Mercurio, condotta oggi dal Ros, ha preso di mira direttamente Palermo. Giuseppe Castiglione, deputato regionale del Movimento per l’Autonomia ed ex presidente del consiglio comunale di Catania, è stato arrestato. Il 46enne, attualmente membro della commissione d’inchiesta sulla vigilanza antimafia e sulla corruzione in Sicilia all’Ars, era già finito sotto i riflettori mediatici per un selfie scattato con l’ex dipendente Sostare Domenico Colombo, arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa durante l’operazione Sangue Blu dei carabinieri. Quel nome riemerge ora (come indagato) nell’ordinanza firmata dal gip Anna Maria Cristaldi, che ha portato all’arresto di 19 persone, tra cui esponenti di spicco di Catania (gruppo Castello Ursino) e di Ramacca del clan Santapaola-Ercolano, guidato da Pasquale Oliva. Le accuse sono 15, tra cui associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, estorsione e trasferimento illecito di beni. Inoltre, sono state sequestrate preventivamente due imprese funebri, il cui valore è stimato in 300.000 euro.
L’arresto di Giuseppe Castiglione
Giuseppe Castiglione ha ricoperto ruoli di rilievo nella politica siciliana e nazionale. È stato sottosegretario alle Politiche Agricole nei governi Letta e Renzi e coordinatore regionale del Nuovo Centrodestra in Sicilia. Nel 2015, è stato coinvolto in un’inchiesta per turbativa d’asta relativa alla gestione del Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA) di Mineo, ma ha continuato la sua carriera politica. Il suo recente arresto per presunti voti di scambio politico-mafioso riaccende il dibattito sulla commistione tra politica e criminalità organizzata nell’isola.
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Il ruolo di Renato Schifani
Renato Schifani, esponente di Forza Italia, è stato eletto Presidente della Regione Siciliana nel 2022, sostenuto da una coalizione di centrodestra che includeva i Popolari e Autonomisti. Nel corso della sua carriera, Schifani è stato oggetto di indagini per presunti rapporti con ambienti mafiosi, ma è sempre stato assolto. Tuttavia, l’arresto di Castiglione, membro della sua maggioranza, solleva dubbi sulla capacità dell’attuale governo regionale di mantenere una netta separazione dalle influenze mafiose.
La Commissione Antimafia e le dimissioni necessarie
È fondamentale che le istituzioni mostrino una posizione ferma contro qualsiasi forma di connivenza con la criminalità organizzata. La presenza di Castiglione nella Commissione Parlamentare Antimafia diventa insostenibile alla luce delle accuse a suo carico. Sebbene la presunzione di innocenza debba essere garantita fino a sentenza definitiva, le dimissioni di Castiglione dalla Commissione sarebbero un atto dovuto per preservare l’integrità e la credibilità dell’istituzione.
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Conclusione
L’arresto di un deputato per presunti legami con la mafia rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Renato Schifani, in qualità di Presidente della Regione, ha la responsabilità di affrontare con decisione questa situazione, assicurando che la politica siciliana sia libera da qualsiasi condizionamento mafioso. Un segnale forte in tal senso sarebbe sostenere le dimissioni di Castiglione dalla Commissione Antimafia e promuovere una rigorosa verifica all’interno della propria maggioranza per garantire trasparenza e legalità.
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