Il giornalista e conduttore Luca Sommi è intervenuto in diretta sui suoi profili social per smontare la narrazione del governo Meloni su questo primo anno di governo. “Ho visto che è uscito il fascicolo del governo dopo un anno di insediamento, “l’Italia vincente”. Questo è il primo governo che avrebbe dovuto affrontare in modo strutturale la questione migranti, perché se vi ricordate Marco Minniti ministro degli interni fece una cosa che poi a mio modo di vedere lo dico sempre per un partito di sinistra non è l’ortodossia: andò a trattare con i paesi di partenza e si arrivò a 40.000 sbarchi.
Che poi Matteo Salvini e la stessa Lamorgese portarono avanti una politica analoga, quindi l’unico che ha fatto qualcosa di pragmatico è stato un ministro di sinistra, quindi la propaganda di oggi che ‘siamo il primo governo che’… non è vera! Il problema va affrontato in modo strutturale ed è questo che questo governo non sta facendo. Non ha una risposta strutturale ai problemi che ci sono oggi, ma ha una risposta spot” afferma Sommi nel suo intervento. Trovate il video completo in fondo all’articolo.
Ricordiamo che Fratelli d’Italia ha pubblicato una brochure, lunga una trentina di pagine, per raccontare quanto fatto finora nel primo anno di governo Meloni. Nel documento, “L’Italia vincente. Un anno di risultati”, ci sono almeno 12 dichiarazioni in cui Fratelli d’Italia ha commesso un errore o ha omesso di riportare alcuni dettagli importanti. Le stime più recenti sull’andamento del Pil, ad esempio, non fanno riferimento ai primi tre mesi del 2023, ma al secondo trimestre dell’anno. Secondo Istat, tra aprile e giugno il Pil italiano è calato dello 0,4 per cento rispetto ai tre mesi precedenti. Nello stesso periodo il Pil francese è cresciuto dello 0,5 per cento mentre quello tedesco è rimasto stabile.
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E poi: «Con la riforma fiscale […] si passerà da 4 a 3 aliquote Irpef». Questa è una promessa, dal momento che nel disegno di legge delega per la riforma del fisco, convertito in legge dal Parlamento ad agosto, un impegno esplicito in questo senso non c’è. Questo principio, contenuto nella legge delega, è però piuttosto generico: la riduzione e il riordino dell’Irpef non comporta necessariamente il passaggio a tre aliquote, un intervento promesso comunque in varie occasioni dal viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo (Fratelli d’Italia).
La crescita degli occupati: «Il numero di occupati a luglio 2023 supera quello di luglio 2022 dell’1,6 per cento (+362 mila unità)». Fratelli d’Italia ha omesso però di dire che a luglio 2023, dopo sette mesi di crescita, il numero degli occupati è diminuito di 73 mila unità rispetto al mese precedente. Il tetto al prezzo del gas: «A pochi mesi dal suo insediamento, il governo Meloni ha ottenuto l’introduzione di un tetto europeo al prezzo del gas, fermando la speculazione al rialzo e mitigando gli effetti della crisi energetica». Qui Fratelli d’Italia attribuisce meriti eccessivi al governo. La trattativa per l’introduzione di un tetto europeo al prezzo del gas, approvato a dicembre 2022, era già iniziata con il governo Draghi ed è stata sostenuta da altri Paesi Ue, non solo dall’Italia.
Il nuovo reato sui rave party: «Grazie a Fratelli d’Italia la legislazione italiana [sui rave party] si è allineata a quella di molti altri Stati europei». Non è vero che con il nuovo reato contro i rave party l’Italia si è «allineata» agli altri Paesi Ue. In base alle verifiche di Pagella Politica, nessuno degli altri quattro grandi Paesi europei (Francia, Regno Unito, Germania e Spagna) prevede pene così dure come quelle introdotte dal governo Meloni.
Tutte le promesse non mantenute dal governo Meloni
I soldi per l’Emilia-Romagna: «L’esecutivo di Giorgia Meloni si è messo in moto per fronteggiare l’emergenza in Emilia-Romagna, stanziando 4,5 miliardi per la ricostruzione». Se si sommano le risorse contenute nei due decreti-legge approvati dal governo per l’Emilia-Romagna, si ottengono 4,3 miliardi di euro, una cifra vicina a quella rivendicata da Fratelli d’Italia. Il partito di Meloni omette però di dire che un conto sono gli stanziamenti, un altro i soldi effettivamente erogati. A metà agosto, a oltre tre mesi dalle alluvioni le risorse arrivate sul territorio ammontavano ad appena 230 milioni di euro.
Le carte per i giovani: «Istituita la “Carta Cultura” per Isee inferiori a 35 mila euro e la “Carta del Merito” per gli studenti eccellenti». Fratelli d’Italia non dice però che entrambe queste due carte non sono ancora entrate in vigore. A oggi il Ministero della Cultura non ha approvato i decreti attuativi per renderle operative, come si può verificare sul sito del Dipartimento per il programma di governo.