Luca Sommi ha commentato l'eventuale candidatura di Giorgia Meloni ed Elly Schlein alle Elezioni Europee. Ecco dove sta l'imbroglio.
Luca Sommi ha commentato l’eventuale candidatura di Giorgia Meloni ed Elly Schlein alle Elezioni Europee. Ecco dove sta l’imbroglio. “Penso all’ipotesi di candidatura alle europee da parte dei leader: è un imbroglio per gli elettori. Perché se Giorgia Meloni, come ha paventato, dovesse candidarsi come capolista, dovrebbe poi dimettersi se venisse eletta. Stessa cosa dovrebbe fare Elly Schlein. Nessuno degli altri, da Giuseppe Conte a Matteo Salvini ad Antonio Tajani si candideranno. Quindi è un vero e proprio imbroglio. Candidarsi a un’istituzione, in questo caso il parlamento europeo, chiedere un mandato per fare delle cose sulla base di un programma, per un consenso di un partito mandato, è spazzatura. È un imbroglio. Quindi non si vota un partito che imbroglia gli elettori, ma da destra a sinistra. Perché Meloni non vuole fare il confronto in tv con Giuseppe Conte? Perché sarebbe più difficile per lei” spiega Sommi nel suo video.
Chi si candiderà alle Europee
“Schlein e Meloni unite su austerità e riarmo”: l’attacco di Appendino (M5S) al PD e Fitto – VIDEO
Roma, 27 novembre 2024 – Il Movimento 5 Stelle, attraverso la vicepresidente Chiara Appendino, non risparmia critiche al Partito Democratico,
La presidente del Consiglio e la leader dell’opposizione stanno effettivamente pensando di candidarsi alle elezioni europee. “Candidature fittizie” che trasformeranno le elezioni europee di giugno in un grande sondaggio sui complicati equilibri politici del Paese e che gli europeisti italiani considerano una “presa in giro” per gli elettori. La leader di estrema destra Giorgia Meloni, capo del governo e leader di Fratelli d’Italia (FdI), e la progressista Elly Schlein, segretaria del Partito democratico (PD), non hanno ancora deciso se guidare la lista per le elezioni europee, per le quali è stata invece già confermata la candidatura di Matteo Renzi, leader del partito centrista Italia Viva (Iv). Anche se la battaglia è per un seggio al Parlamento europeo, nessuno di loro, alla fine, si recherà a Strasburgo, ma i loro nomi “danno molto valore” in un Paese in cui c’è “una forte personalizzazione della politica”, ha spiegato a EFE Alberto Vannucci, professore di Scienze politiche all’Università di Pisa.