Berlusconi è morto da poco ma già la notizia ha influenzato le intenzioni di voto di molti italiani. Sì, perché clamorosamente oggi è uscito un nuovo sondaggio che vedrebbe Forza Italia in netto rialzo rispetto al trend delle scorse settimane. Pensate che nel sondaggio di oggi a cura dell’Istituto Winpool, il partito di Berlusconi guadagnerebbe ben 5 punti in più, attestandosi addirittura al 13,3% se si votasse domani. Sempre in testa Fratelli d’Italia al 28,7%, seguito dal PD (21,3%) e dal M5S (al 14,4%). Nel frattempo, oggi è pure scoppiata la polemica interna a Forza Italia che riguarda le cosiddette nomine-Fascina. Vediamo cosa è successo.
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Alla vigilia dei funerali di Silvio Berlusconi, che ricordiamo ci saranno mercoledì 14 giugno alle 15 nel Duomo di Milano, il comitato di presidenza si è riunito e ha ratificato – nell’imbarazzo della minoranza – le designazioni fatte nelle scorse settimane, oggetto di scontro fra le diverse anime del partito di Berlusconi. Sulla carta, è poco più di un atto dovuto, ma la vicenda – per la tempistica e per le modalità in cui si è svolta – non ha fatto altro che alimentare il malessere.
Ma cosa è successo oggi di preciso? Alfredo Messina, il tesoriere di Fi, ha convocato l’organismo di gestione del partito con una doppia mail. Nella prima c’era l’approvazione del rendiconto, procedura da espletare con urgenza, ma nella seconda c’erano i commissariamenti che premiano l’area di Marta Fascina, la consorte del Cavaliere. All’interno del pacchetto la conferma delle nomine che hanno accompagnato il ribaltone di marzo, con l’ex capogruppo silurato Alessandro Cattaneo spostato nel ruolo di vicecoordinatore, e con gli incarichi al settore elettorale e al tesseramento di Tullio Ferrante e Alessandro Battilocchio (uomini vicini a Fascina e Tajani). Ma ci sono pure i commissariamenti nelle città, fra cui Pavia, patria di Cattaneo, che contro questa decisione ha fatto ricorso ai probiviri.
Il caso Marta Fascina in Forza Italia
Una parte di Forza Italia, ieri, ha contestato silenziosamente la scelta di procedere con la ratifica dei commissari, atto politico che striderebbe con il clima di lutto che ha spinto tra l’altro le Camere a uno stop alle votazioni in Aula per una settimana e un partito avversario come il Pd a rinviare la propria direzione. E in questo senso ieri ci sarebbe stata una rassicurazione che le nomine sarebbero state congelate, o comunque rinviate ad altro momento. E invece oggi, nel nome della continuità e della volontà del presidente Berlusconi, il coordinatore Antonio Tajani ha messo all’ordine del giorno un argomento ritenuto divisivo: il via libera è arrivato senza alcun intervento, perché nessuno aveva intenzione di fomentare polemiche, ma nel silenzio ufficiale diversi componenti del comitato di presidenza hanno espresso perplessità sulla decisione presa. Anche perché Messina, nel corso della riunione, con la maggior parte dei dirigenti collegati da remoto, ha affermato di non sapere del secondo punto all’ordine del giorno: le nomine, appunto. Anche se la mail è partita dalla sua casella di posta elettronica. Gialli e contrapposizioni interne che animano, sottotraccia, la vigilia dei funerali di Berlusconi.