Sondaggi Vespa: crollo improvviso di un partito, ecco quale

Mercoledì, durante la consueta puntata di Porta a Porta, Bruno Vespa ha mostrato i dati dell’ultimo sondaggio targato Euromedia Research. Il dato che spicca subito all’occhio è sicuramente il crollo improvviso di ben 1 punto percentuale della Lega di Salvini. Complici le ultime uscite dei suoi esponenti, il Carroccio si attesta ora al 9,6%. Crescono invece Fratelli d’Italia (+0,3), il PD e il Movimento 5 Stelle (+0,1). Bene anche Azione e Italia Viva, che guadagnano entrambi lo 0,1%, mentre perde soltanto un decimale Forza Italia.

Passando ai partiti minori, risultano in crescita Per l’Italia con Paragone (+0,4) e l’Alleanza Verdi Sinistra (+0,3). Perde un decimale Noi Moderati, così come Più Europa. Questa la situazione aggiornata sulle coalizioni: Cdx: 45,1% (-0,6), Csx: 24,9% (+0,4).

Tra l’altro, in occasione dell’evento per i suoi 20 anni, Sky insieme a YouTrend ha realizzato un interessante sondaggio che riguarda i giovani fra i 18 e i 30 anni. È emerso che circa la metà guarda con ottimismo al futuro (53%). Dalle intenzioni di votoi alla preoccupazione per il futuro, ecco i risultati.

Gli under 30 intervistati sono abbastanza in linea con il dato nazionale generale, con un risultato sopra la media per il M5S e i piccoli partiti, soprattutto di sinistra. Dati inferiori ai più recenti sondaggi nazionali per i partiti di centrodestra (complessivamente al 43% circa) e per il Pd. In questa fascia d’età, FdI è il primo partito al 29,2%, seguito dal M5S al 17,1% mentre il Pd è al 16,2%. La Lega ottiene il 7,5%, Forza Italia ottiene il 4%, Alleanza Verdi-Sinistra il 3,8%, Azione il 3,7%.

Circa la metà dei giovani italiani, poi, pensa di aver avuto un’infanzia più felice dei propri genitori (49%). Sono i giovani laureati e occupati a vedere il confronto con i genitori molto più roseo (rispettivamente per il 51% e per il 52%), mentre i disoccupati sono l’unica categoria dove le risposte negative prevalgono su quelle positive. C’è anche una differenza geografica molto rilevante: i giovani del Sud (55% di risposte “più felice”) vedono un miglioramento molto più netto di quelli del Nord (43%). Entrando nel dettaglio, l’evoluzione del futuro legato a lavoro e reddito preoccupa il 62% dei giovani. Solo il 18% si dice fiducioso. La maggior parte dei giovani non è preoccupata dal fatto che lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale metta in pericolo l’umanità: solo il 38% è d’accordo con questa prospettiva.

Il cambiamento climatico, invece, è una delle preoccupazioni principali per i giovani: il 79% di loro è d’accordo con la necessità di un intervento tempestivo per evitare che la Terra diventi sempre più inabitabile. Questa risposta è trasversale rispetto alle intenzioni di voto, venendo sposata sia dai giovani di centrosinistra che da quelli di centrodestra. Interrogati sull’eventualità di avere figli, un giovane su tre (33%) indica il timore dovuto alla crisi economica, seguito dalla mancanza di prospettive per i giovani (27%). Gli ostacoli lavorativi che frenano le donne che decidono di avere figli sono indicati – non sorprendentemente – molto più dalle ragazze (18%) che dai ragazzi (6%).

La famiglia “tradizionale” composta da un padre, una madre e uno o più figli è vista come “l’unica vera famiglia” appena da 1 giovane su 4 (25%), mentre il 70% risponde che è “uno dei tanti tipi di famiglia esistenti”. Le percentuali sono molto più nette fra le donne (18%-78%), molto più che fra gli uomini (32%-63%). I giovani elettori dei partiti di centrodestra sono i più convinti della centralità della famiglia tradizionale, con il 33% fra gli elettori di FdI e il 42% fra quelli degli altri partiti alleati. WhatsApp è la rete social più utilizzata, con una diffusione quasi totale (90%). Fra i social network, Instagram (85%) supera Facebook (69%) in tutte le fasce d’età, anche se di misura fra i 27-30enni. TikTok ha la distribuzione più differenziata per età (57% fra i 18-22 anni, 33% sopra i 27 anni), e fra gli under 23% supera Facebook. Anche Twitter/X (28%) e Snapchat (13%) sono molto più usati dai più giovani. LinkedIn (29%) cresce nettamente con l’avanzare della carriera universitaria e lavorativa.

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