“Dopo aver promesso per anni di fermare l’immigrazione con le chiacchiere e con impossibili blocchi navali, di fronte ai naufragi, agli sbarchi che sono quadruplicati rispetto all’anno scorso e al collasso del sistema di accoglienza è capace solo di proclamare lo stato di emergenza. Quando era all’opposizione, invece, si strappava le vesti contro lo stato di emergenza necessario per contrastare il Covid, accusando il Governo di “deriva liberticida” da “pazzi irresponsabili”. Un’altra giravolta, un’altra dimostrazione di incapacità.”
Lo ha scritto su Facebook la pagina ufficiale del MoVimento 5 Stelle, con un’immagine alquanto eloquente, che mostra Giorgia Meloni e due notizie pubblicate da Libero nel 2022 e nel 2023. Nella prima, del 22 dicembre 2022, si legge: “Tam tam tra i migranti in Libria. Ora c’è la Meloni, non partiamo più”. Nel secondo ritaglio di giornale, datato 11 aprile 2023, invece, sotto a “Caos immigrazione” spicca il titolo “Stato di emergenza” a caratteri cubitali.
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“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Insomma, da M5S non le hanno certo mandate a dire a Giorgia Meloni, che aveva fatto della lotta all’immigrazione uno dei suoi cavalli di battaglia quando era all’opposizione, ma che si sta rendendo conto essere uno dei problemi più complicati da affrontare una volta al governo.
È facile, rimembra a Giorgia il M5S, sbraitare e urlare di chiudere i porti e spaventare i migranti con parole d’odio. Molto meno semplice gestire un fenomeno così diffuso come l’immigrazione. Tra l’altro Libero scriveva nel 2022 che i migranti si erano addirittura “impauriti” dell’arrivo di Giorgia Meloni al governo italiano e che non sarebbero “più partiti” dalle coste dal Nord Africa. I fatti, però, stanno raccontando completamente un’altra storia.