Stellantis, Appendino zittisce la Camera: “Tavares lascia macerie, Elkann in Parlamento” – VIDEO

“Di Carlos Tavares sappiamo due cose: che non ci mancherà e che cadrà in piedi.” Con queste parole, Chiara Appendino, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, ha duramente criticato il CEO uscente di Stellantis durante un intervento in Parlamento. La deputata ha puntato il dito contro la gestione Tavares, definendola “indecente,” e ha messo in evidenza la disparità tra i guadagni vertiginosi dei dirigenti e le difficoltà economiche dei lavoratori dell’azienda.

Secondo Appendino, l’ipotesi di una buonuscita da 100 milioni di euro per Tavares è inaccettabile, soprattutto considerando le condizioni economiche dei dipendenti di Stellantis. “Un lavoratore medio impiegherebbe circa 4.000 anni per guadagnare quanto la buonuscita di Tavares,” ha sottolineato con amarezza. Le sue parole sono un chiaro segnale della crescente tensione tra politica e management aziendale.

Le responsabilità di Elkann e la convocazione in Parlamento
Appendino non ha risparmiato critiche al presidente di Stellantis, John Elkann, accusato di non fare abbastanza per rispondere alle difficoltà del settore. “Non è sufficiente scaricare tutte le colpe su Tavares,” ha dichiarato. “Elkann deve venire in Parlamento per presentare un piano industriale serio e spiegare come intende tutelare i lavoratori e il futuro dell’industria automotive italiana.”

L’appello al Parlamento si inserisce in un clima di forte malcontento tra i lavoratori del settore automobilistico, già provati dalla crisi economica e dai cambiamenti strutturali dell’industria. La convocazione di un tavolo di discussione fissata per il 17 dicembre non basta, secondo Appendino, a risolvere i problemi strutturali del comparto.

La posizione del Movimento 5 Stelle
Il Movimento 5 Stelle si è posizionato in netta opposizione al governo e alla gestione Elkann-Tavares, accusandoli di essere distanti dalle reali esigenze dei lavoratori. “Da anni, Elkann e Tavares si dividono utili milionari, mentre i lavoratori lottano per arrivare a fine mese,” ha aggiunto Appendino. La deputata ha sottolineato come il governo guidato da Giorgia Meloni abbia scelto di stare dalla parte dei potenti, lasciando soli i più fragili.

L’attacco al governo Meloni
Appendino ha rivolto un messaggio diretto alla presidente del Consiglio: “Meloni si svegli! Questo Paese non ha bisogno di un premier che scappa dai problemi.” La deputata ha criticato l’atteggiamento del governo, accusandolo di non voler affrontare le difficoltà del settore automotive.

La richiesta del Movimento 5 Stelle è chiara: un tavolo di confronto presso Palazzo Chigi con la partecipazione di proprietà, sindacati e imprese. “È necessario un intervento concreto, sia in termini economici che strategici, per risollevare il settore,” ha affermato Appendino, aggiungendo che il governo dovrebbe mettere fondi significativi a disposizione per sostenere l’industria automobilistica italiana.

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Una crisi sistemica
Le dichiarazioni di Appendino evidenziano una crisi sistemica nel settore dell’automotive italiano. Stellantis, nata dalla fusione di Fiat Chrysler e PSA, ha rappresentato una speranza per il rilancio dell’industria automobilistica italiana, ma, secondo i critici, la gestione Tavares ha portato più problemi che soluzioni. L’assenza di un piano industriale chiaro e l’inefficace gestione delle relazioni con i lavoratori sono tra le principali accuse mosse al colosso dell’automobile.

Il futuro del settore
Con l’avvicinarsi del tavolo del 17 dicembre, cresce la pressione su Elkann e sul governo per trovare soluzioni concrete. Tuttavia, la strada appare in salita. La crisi dell’automotive in Italia non è solo economica, ma anche strategica, legata alla transizione verso l’elettrico e alla competitività sui mercati internazionali.

Il dibattito su Stellantis e sull’automotive non è solo una questione industriale, ma un tema politico centrale che pone interrogativi sul futuro dell’economia italiana. Sarà fondamentale, nelle prossime settimane, capire se il governo Meloni e i vertici aziendali saranno in grado di affrontare la sfida o se la crisi continuerà a lasciare “macerie,” come denunciato da Appendino.
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