Strage di Erba, la rivelazione shock di Selvaggia Lucarelli da Sommi [VIDEO]

Selvaggia Lucarelli ha partecipato in collegamento alla trasmissione di Luca Sommi, Accordi e disaccordi. Ecco cosa ha rivelato.

Selvaggia Lucarelli ha partecipato in collegamento alla trasmissione di Luca Sommi, Accordi e disaccordi. Ecco cosa ha rivelato. Sentite la giornalista: “Perché 17 anni dopo si riapre il processo della strage di Erba? I pm, i giudici, i magistrati sono persone come noi: un po’ di pressione mediatica la subiscono anche loro. Ci sono varie anomalie in tutta questa storia e per spiegarle bisogna ricostruire un po’ le tappe e alcuni passaggi che hanno portato all’udienza di questi giorni.

La strage di Erba

Lucarelli ricostruisce cosa è accaduto con la strage di Erba. “Nel 2006 avviene un pluriomicidio. Nel gennaio 2007 Rosa e Olindo confessano. Una confessione piena, nitida, chiara. Ci sono poi le dichiarazioni spontanee a Picozzi: dichiarazioni incredibili, agghiaccianti, in cui Rosa dice: ‘Più uccidevo, più mi sentivo sollevata’ e ‘mi stavo liberando di un peso’. Olindo dice a Picozzi: ‘quando uccidevo non provavo nulla, era come ammazzare un coniglio’. Quindi abbiamo delle confessioni terribili”.

“Pochi mesi dopo Rosa, Olindo cambiano avvocati e così cambia anche la strategia: entrambi ritrattano. Dicono: ‘nelle confessioni abbiamo detto delle bugie, abbiamo rilasciato delle confessioni false perché siamo stati sottoposti a pressioni da parte degli inquirenti. Ci avevano promesso che se avessimo confessato, ci avrebbero fatto stare nella stessa cella’, insieme a tutta una serie di quelle che io ritengo fantasie. Quindi cambia completamente la strategia processuale. A quel punto cosa succede? Succede che insieme al team della difesa, arriva anche una sorta di team della difesa mediatica e quindi salgono su questo carro degli innocentisti anche tutta una serie di giornalisti che scrivono libri, che confezionano documentari, che realizzano servizi televisivi. Insomma, stiamo parlando non solo del documentario ‘La verità’, che racconta che Rosa e Olindo sono innocenti e che ipotizza che addirittura il colpevole sia Pietro Castagna, stiamo parlando de ‘Il grande abbaglio’, il libro di Montolli e Manzi. 

Stiamo parlando delle Iene che hanno realizzato una quantità di servizi impressionante sul caso. Tutto questo tam tam mediatico a un certo punto inquina il dibattito e secondo me si arriva dove siamo arrivati”. “Come dice il mio avvocato penalista, la verità è che i pm, i giudici, i magistrati, sono persone come noi, fanno un lavoro eccezionale, ma poi arrivano la sera a casa, si siedono sul divano, si levano le pantofole, guardano 4° Grado o Chi l’ha visto?. Insomma, un po’ di pressione mediatica la subiscono anche loro. Magari non si convincono dell’innocenza di Rosa e Olindo, ma pensano: ‘Certo è che se io magari non mando avanti determinate procedure, si penserà magari che io sia complice o che voglia nascondere qualcosa, che voglia occultare qualcosa’. Questo, secondo me è quello che allora siamo arrivati a questo punto”, ha concluso Lucarelli.

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