“Stutatelo ‘sto t…”: Il maestro Riccardo Muti zittisce i senatori durante il Concerto di Natale – IL VIDEO SHOCK

Un richiamo memorabile all’educazione e al rispetto per la musica: il gesto di Muti scuote il Senato.

Roma, 22 dicembre 2024 – Un evento che avrebbe dovuto essere un momento di celebrazione e raccoglimento si è trasformato in una lezione pubblica di rispetto e comportamento civile. Durante la XXVII edizione del Concerto di Natale al Senato, il maestro Riccardo Muti ha interrotto la sua esibizione per riprendere alcuni senatori colpevoli di utilizzare i loro smartphone nel bel mezzo della performance. “Stutatelo ‘sto telefono!”, ha esclamato con tono fermo e deciso, un’espressione in dialetto napoletano che significa “Spegnete questo telefono”.

L’accaduto

L’inconveniente si è verificato nel corso di un’esecuzione orchestrale straordinaria, trasmessa anche in diretta nazionale, che avrebbe dovuto rappresentare un momento di elevazione culturale e riflessione per il pubblico presente e per gli spettatori a casa. Tuttavia, il suono insistente di un telefono ha rotto l’incanto della musica. Muti, noto per la sua rigida disciplina e per l’immenso rispetto che nutre verso l’arte musicale, non ha potuto ignorare il disturbo e ha deciso di fermare l’orchestra, voltandosi verso i presenti.

“Pensavo che fosse nella partitura,” ha detto ironicamente il maestro, strappando qualche sorriso e un imbarazzo generale tra i senatori. Subito dopo, però, ha proseguito con un tono più serio, sottolineando l’importanza di rispettare gli artisti e il pubblico, in un contesto così solenne.

Un richiamo simbolico

L’episodio è emblematico di un tema più ampio: il declino del rispetto per la cultura e le istituzioni. In un’epoca in cui la tecnologia sembra aver invaso ogni aspetto della nostra vita, persino i momenti di riflessione e di celebrazione vengono spesso disturbati da notifiche, messaggi e distrazioni digitali. Il richiamo di Muti non è stato solo una richiesta di spegnere i cellulari, ma un invito a recuperare il senso del sacro e dell’attenzione verso ciò che conta davvero.

La reazione del pubblico e dei senatori

Il gesto di Muti ha avuto un impatto immediato. L’Aula del Senato, inizialmente colta di sorpresa, ha reagito con una standing ovation al termine del concerto, dimostrando ammirazione per il coraggio e la determinazione del maestro. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha voluto omaggiare Muti con la campanella d’oro, simbolo della calma e della disciplina in Aula, aggiungendo con ironia che nelle mani del maestro avrebbe prodotto un suono dolcissimo.

Alcuni senatori, tuttavia, non hanno potuto nascondere l’imbarazzo. Se da un lato c’è stata una reazione positiva al richiamo, dall’altro questo episodio ha sollevato interrogativi sulla mancanza di decoro che talvolta caratterizza anche i luoghi istituzionali più prestigiosi.

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Muti: una carriera di rigore e passione

Questo episodio si inserisce perfettamente nella narrazione di una carriera costellata da un rigore assoluto per la musica e per i valori che essa rappresenta. Riccardo Muti, uno dei direttori d’orchestra più acclamati al mondo, è celebre non solo per la sua maestria musicale, ma anche per la sua intransigenza verso comportamenti che ritiene inappropriati. Per lui, la musica non è solo intrattenimento, ma una forma d’arte che richiede e merita rispetto.

Il messaggio universale del maestro

Il monito di Muti va oltre il singolo episodio: è un invito a ripensare le nostre priorità. In un mondo in cui la connessione digitale spesso prevale su quella umana e spirituale, il maestro ci ricorda che ci sono momenti in cui è necessario spegnere i dispositivi e accendere il cuore e la mente. La musica, con il suo potere universale, richiede dedizione e ascolto, ed è uno strumento per ritrovare quella bellezza e quella calma interiore che spesso ci sfuggono.

Conclusione

Il gesto di Riccardo Muti non è passato inosservato e ha sollevato un dibattito importante sul rispetto per la cultura e per il contesto istituzionale. Con poche parole e un gesto deciso, il maestro ha lasciato un segno profondo, non solo nella memoria dei presenti, ma anche nell’opinione pubblica, ricordandoci che la musica, come ogni forma d’arte, è uno spazio sacro che merita la nostra attenzione e il nostro rispetto.
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