Superbonus, Giuseppe Conte attacca la Meloni da Floris. Ecco che menzogne sta dicendo

Stasera era ospite a di Martedì, il programma di approfondimento condotto da Giovanni Floris, il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte. Al centro della puntata il decreto del governo Meloni sul Superbonus edilizio.
Nel corso della puntata il Leader 5 stelle ha dichiarato: “ “Se avessi avuto il coraggio della Meloni, noi saremmo un Paese disastrato. Non ci saremmo più ripresi più per dieci anni. Se non fossimo intervenuti con coraggio in Europa a cambiare verso, a superare l’austerità, noi il tessuto produttivo sociale italiano non lo salvavamo. Adesso abbiamo una premier dell’austerità. Va benissimo, è un governo politico eletto, però bastava dircelo in campagna elettorale
Ora, con il provvedimento del governo, – rimarca riferendosi al Superbonus- alle detrazioni potranno accedere solo i ricchi. Chi puo’ portare in detrazione e’ chi ha un’alta dichiarazione dei redditi.
Quando noi lo abbiamo varato, tantissimi economisti hanno condiviso tutti gli effetti positivi, che non vengono cancellati. Quando lo abbiamo varato, noi abbiamo applicato i criteri del cosiddetto Manuale del debito e del credito, quelli di contabilità pubblica correnti. Adesso Eurostat ha già chiarito che non impatta sul debito pubblico, così come la portavoce di von der Leyen. A questo punto potrebbe impattare, ci dicono, sul deficit con questi nuovi criteri che non hanno formalizzato”.

E arriva un duro attacco al Premier Meloni accusato di manipolare l’opinione pubblica
” Quando il presidente Meloni dichiara pubblicamente che il superbonus costa 2 mila euro sulle spalle di ciascun cittadino italiano, anche dei neonati, e’ molto grave perche’ dice una menzogna, manipolando l’opinione pubblica” Chiarisce Conte :” Non e’ affatto cosi’, lo abbiamo dimostrato: al piu’ si tratta di 88 euro, al massimo 100 euro l’anno su ogni cittadino. Ma non e’ un costo ma di un investimento. E soprattutto – ha aggiunto – su 100 euro investiti dallo Stato, 70 rientrano direttamente”. Dunque “si mette in moto un meccanismo e soprattutto si conseguono dei vantaggi per tutta la collettivita’: questo e’ un vantaggio per tutti”

Poi Giuseppe Conte risponde sulla guerra in Ucraina “Va bene incontrare Zelensky ma dipende cosa e’ andata a fare a Kiev la presidente Meloni: se e’ andata a promettere nuove armi, non c’e’ un mandato parlamentare. Venga a discutere con noi, cosa sta promettendo?”.

Condividi sui tuoi social:

Articoli popolari

Articoli più letti

Voce dei Cittadini